Roma: professoressa presidente di commissione e candidata vittoriosa. Il Ministero annulla il concorso
ROMA – Direttrice dell’istituto, ma anche presidente della commissione che deve assegnare un posto da insegnante di Antropologia culturale e infine vincitrice dell’incarico. Una docente aveva ignorato qualsiasi conflitto di interesse auto-aggiudicandosi un incarico annuale presso un Istituto superiore per le industrie artistiche. Salvo poi, lei stessa, annullare la graduatoria dopo che il caso era diventato di pubblico dominio ed era stato interessato il Miur.
Protagonista della vicenda, denunciata oggi da La Stampa e riportata da diversi telegiornali, è la direttrice di un istituto che cercava un docente che ricoprisse per un anno (gli incarichi sono tutti annuali) la cattedra di Antropologia culturale e aveva istruito il relativo bando di concorso. Presidente della commissione esaminatrice era la stessa direttrice. Alla fine la graduatoria per l’assegnazione della cattedra ha visto proprio la direttrice nonché capo della commissione risultare vincitrice.
A denunciare l’irregolarità è stata l’insegnante arrivata seconda nella classifica, che si è rivolta al Ministero dell’Istruzione.
La sua denuncia ha trovato ascolto a Viale Trastevere, visto che oggi il Miur rende noto, in via ufficiale, che la
graduatoria del bando sarà annullata. Il dicastero afferma di essere intervenuto il 10 ottobre scorso dopo una segnalazione e che sta prendendo provvedimenti in merito all’accaduto.
Sul caso specifico – spiega la ministra Valeria Fedeli – siamo intervenuti tempestivamente. Dalle prime verifiche, in
attesa di tutta la documentazione, appare comunque evidente – aggiunge – l’irregolarità di una procedura e di un atto con palesi conflitti di interesse. L’intervento minimo non potrà quindi che essere quello dell’annullamento della graduatoria, spiega una nota del Miur, che non esclude a seguito di ulteriori approfondimenti un intervento di natura disciplinare.
Non vogliamo nessuna ombra sottolinea Fedeli, spiegando che si tratta di istituzioni educative e di alta formazione. Non possiamo permettere che permanga il minimo dubbio sulle modalità con cui si accede ai contratti e, dunque, all’insegnamento. Proprio per questo il Ministero si è subito mosso e sta già prendendo i dovuti provvedimenti. Intanto, dal sito web dell’Istituto si apprende che la graduatoria dello scandalo è stata annullata in autotutela due giorni fa, il 13 ottobre.
Un caso pressoché analogo, di presidente di commissione esaminatrice e insieme candidato chiamato a ricoprire un insegnamento, si è verificato anni or sono a Firenze, ma in quell’occasione la magistratura giudicò regolare la procedura e il Miur non si degnò d’intervenire. Forse non sarebbe male se la Ministra, alla quale inviamo la presente segnalazione, intervenisse per dire la sua anche su quel caso, sia pure a tempo scaduto.
