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L'Homme Armé

Firenze: al via la XXI edizione de «I Concerti al Cenacolo» de L’Homme Armé

Alcuni elementi de L’Homme Armé con l’Ensemble La Lauzeta in un recente concerto

FIRENZE – Inizia mercoledì 25 ottobre la XXI edizione de «I Concerti al Cenacolo», la  più longeva rassegna di musica antica in Toscana, organizzata da L’Homme Armé. Quest’anno ha un sottotitolo nuovo: «Musica antica nell’area metropolitana fiorentina», perché, dopo le prime due date nella preziosissima sede storica Cenacolo di Andrea del Sarto nel Museo di San Salvi (mercoledì 25 e martedì 31 ottobre), sotto il magnifico affresco dell’Ultima cena databile al 1511-1527 circa, la manifestazione si sposta in altri quattro luoghi della città metropolitana:  martedì 7 novembre a Sesto Fiorentino (ore 21, Biblioteca Ragionieri), domenica 26 novembre alla Chiesa di Santa Maria di Primerana che sovrasta Piazza Mino a Fiesole (ore 18), domenica 3 dicembre alla Chiesa di San Romolo di Bivigliano (ore 18) e giovedì 14 dicembre alla Badia a Settimo (ore 21). Gli ultimi tre concerti sono a ingresso libero, mentre i primi tre hanno un biglietto d’ingresso a prezzo decisamente popolare (10 intero e 5 ridotto).

Come sempre, i programmi hanno tagli particolari che, quest’anno spazieranno dal mondo immaginario degli Eroi delle cantate di Bononcini, presentate il 31 in prima esecusione moderna dall’edizione di Bologna del 1677, alla sacra rappresentazione medievale su sant’Agnese, dall’omaggio alla musica sacra di Heinrich Isaac (il più grande compositore della Firenze di Lorenzo il Magnifico) alle sensuali sonorità della musica di Monteverdi e Carissimi.

Sono loro i protagonisti del concerto inaugurale «Passioni e sacri affetti» mercoledì 25 ottobre alle 21 al Cenacolo di Andrea del Sarto al Museo di San Salvi (via San Salvi 16, Firenze; ): l’Ensemble L’Homme Armé (Giulia Peri, Annamaria Vassalle, soprani, Mya Fracassini, mezzosoprano, Giovanni, Biswas, Paolo Fanciullacci, tenori, Gabriele Lombardi, baritono, Gian Luca Lastraioli, tiorba, Francesca Chiocci, viola da gamba, Andrea Perugi, organo) diretto da Fabio Lombardo interpreta l’oratorio «Jephte» di Giacomo Carissimi (1605-1674), considerato fin dalla prima esecuzione un capolavoro, nel suo genere, per incisività narrativa e concisione. Sempre di Carissimi si ascolta anche O vulnera doloris. Il concerto si apre con alcune sfolgoranti pagine di Claudio Monteverdi (1567-1643); particolarmente intrise di passione, sia pur sacra: ma il Pianto della Madonna è un  contracfactum del famoso Lamento di Arianna e Monteverdi sostituisce Arianna con Maria e Teseo con Gesù lasciando quasi del tutto inalterati tanto l’afflizione quanto le invettive della donna abbandonata, dall’amante come dal figlio amato. Ed è proprio da questo tipo di operazione che si chiarisce il senso di una scrittura “affettiva” che può affrontare il sacro e il profano con lo stesso stile. Completano il programma Adoramus te, Christe, Venite sitientes ad acquam, Pianto della Madonna (un ), O beatae viae, o felice gressus, Letanie della Beata Vergine, sempre di Monteverdi.

Il secondo dei Concerti al Cenacolo 2017, «Eroi da camera. Cantate a voce sola di basso di Giovanni Maria Bononcini» prevede due repliche, martedì 31 ottobre al Cenacolo di Andrea del Sarto e martedì 7 novembre nella Sala Meucci della Biblioteca Ragionieri di Sesto Fiorentino (Piazza della Biblioteca 4). Sul palco il baritono Gabriele Lombardi accompagnato da Michele Vannelli al cembalo, Giovanni Bellini al chitarrone e Marco Angilella al violoncello. Il programma presenta pagine di Giovanni Maria Bononcini e di altri autori a lui contemporanei, in un intreccio piuttosto particolare di musica vocale e strumentale. Le cantate da camera di Bononcini, pubblicate a Bologna nel 1677 e presentate in prima esecuzione moderna, affrontano in modo talvolta ironico i consueti temi mitologici, attraverso i quali passavano riflessioni umane e morali.

Si cambia epoca e registro, con un tuffo nel popolareggiante, col concerto di domenica 26 novembre alle 18 alla Chiesa di Santa Maria di Primerana (via Santa Maria, Fiesole, FI; ingresso libero), che sovrasta la piazza principale di Fiesole. Qui l’Ensemble La Lauzeta presenta «Sant’Agnese. Un mistero medievale», libera riscrittura che prende spunto dalle varie tradizioni che ci sono state tramandate a partire dall’inno Agnes beatae virginis di Sant’Ambrogio (337-397) e di papa Damaso (366-384) e confluite nella mirabile Legenda Aurea, collezione delle vite dei santi compilata nella seconda metà del XIII secolo dal domenicano Jacopo da Varazze. I brani incastonati nella narrazione sono desunti quasi interamente dal repertorio dei secoli XIV e XV.

La polifonia più colta e raffinata torna negli ultimi due concerti, entrambi affidati alle voci dell’Ensemble L’Homme Armé. Domenica 3 dicembre alle 18 nella Chiesa di San Romolo a Bivigliano (via della Chiesa 123, Bivigliano – Vaglia – FI; ingresso libero) L’Homme Armé presenta «Benedictus qui venit». L’arte del canto sacro tra Quattro e Cinquecento. Fino al Cinquecento la musica sacra rappresentava il genere più alto della creazione musicale, un genere in cui maggiormente si esprimeva l’arte del canto. La lettura dei testi sacri richiedeva un pensiero musicale basato sull’antica tradizione del canto gregoriano, ma sviluppato in forma polifonica a volte in forme assai complesse. Tra Quattro e Cinquecento all’interno di composizioni a più voci si trovano spesso episodi a due voci, talvolta inseriti nella parte iniziale di un brano o in una sezione centrale, per sottolineare una riduzione della sonorità. Il duo, che all’epoca veniva praticato anche in forma estemporanea dai cantori esperti del tempo, che potevano mettere meglio in evidenza le loro qualità vocali, rimane il fondamento della dell’arte stessa del comporre, tanto che si può sempre riconoscere come la spina dorsale di composizioni a più di tre-quattro voci.

Nel concerto finale di giovedì 14 dicembre alla Badia a Settimo (Via San Lorenzo a Settimo, 15, Scandicci, FI; ore 21ingresso libero) L’Homme Armé presenta «Nunc mura omnia. La musica sacra di Heinrich Isaac nella Firenze di Lorenzo il Magnifico», omaggio, a 500 anni dalla morte,  al più importante compositore attivo a Firenze a cavallo tra Quattro e Cinquecento, in particolare durante il momento di massimo splendore di Lorenzo il Magnifico. I brani scelti sono tutti, a diverso tutolo, legati alla permanenza di Isaac a Firenze e principalmente agli anni laurenziani.

Biglietteria: per i primi tre concerti un’ora prima dello spettacolo; biglietto intero euro 10, ridotto euro 5; informazioni e prenotazioni: tel. 055/695000 / 3396757446 – informazioni@hommearme.it. I concerti del 26 novembre, del 3 dicembre e del 14 dicembre sono a ingresso libero.

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