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Richiedenti asilo: delle oltre 360.000 domande dal 2010, ne sono state accolte il 40%. Ma i giudici accolgono il 50% dei ricorsi

ROMA – Il giornale La Stampa ha pubblicato le cifre delle richieste di protezione umanitaria da parte dei richiedenti asilo, elaborate dal Ministero dell’Interno, e finora non diffuse. Tra il 2010 e il 2016 gli stranieri che hanno chiesto di poter rimanere in Italia dopo essere fuggiti dal proprio Paese sono stati 364.469. Le domande vengono esaminate in prima istanza dalle commissioni territoriali. Queste, sulla base di interviste ai richiedenti, e valutando la situazione esistente nei Paesi di provenienza, decidono se le domande sono meritevoli di essere accolte oppure no. I richiedenti possono ottenere lo status di rifugiato, quando c’è il fondato timore che in patria sarebbero perseguitati per ragioni di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un gruppo sociale o per le loro idee politiche. Oppure la protezione sussidiaria, quando non sussistono le condizioni precedenti ma il migrante dimostri il rischio di subire un grave danno se tornasse in patria. Infine la protezione umanitaria, quando sussistono seri motivi per motivi umanitari o risultanti da obblighi costituzionali dello Stato italiano. Nei primi due casi il permesso di soggiorno vale cinque anni. Nell’ultimo, di solito, due. Sempre rinnovabili.

Delle oltre 360 mila domande arrivate negli ultimi sei anni, quasi il 40% è passato al primo colpo. Il 35% è stato rigettato. Il resto è ancora pendente. Ma contro il rigetto si può fare ricorso e i nostri giudici sono molto accondiscendenti, tanto che accolgono il 50% dei ricorsi; su 67.671 i giudici ne hanno esaminati e decisi poco meno della metà, 30.754, ma il dato più eclatante è che nel 53,17% dei casi i migranti hanno avuto ragione. In totale dal 2010 a oggi delle 272.035 domande valutate, l’asilo è stato concesso nel 43,6% dei casi, i rigetti sono stati meno di uno su tre: il 31%.  I richiedenti asilo accolti hanno gli stessi diritti degli italiani, tranne ovviamente il voto. Questo lo potranno avere solo con la cittadinanza.

 

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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