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Silvio Berlusconi al centro del primo scontro della grande coalizione

Pensioni: Berlusconi garantisce mille euro alle minime. E dice no a intese col Pd

Silvio Berlusconi al centro del primo scontro della grande coalizione
Silvio Berlusconi

ROMA – Pensioni minime a mille euro al mese. Lo garantisce Silvio Berlusconi se diventerà di nuovo capo del governo (con riabilitazione politica da parte dei giudici di Strasburgo) dopo le elezioni della primavera 2018. In in’intervista  a Qn, il leader di Forza Italia afferma: «Vedo un tentativo di usare la questione banche a scopi elettorali, da diverse parti. Non è così che si dovrebbe trattare un tema tanto delicato. Io credo che la responsabilità sia sempre personale. Non condivido l’idea di mettere sotto processo il sistema bancario perché alcuni singoli banchieri hanno operato male o hanno truffato i clienti. A maggior ragione questo vale nei confronti della Banca d’Italia: se qualcuno ha commesso degli errori, li si esamini, senza incolpare i vertici in modo generico. Eppoi, coinvolgere Draghi è davvero da irresponsabili».

Berlusconi individua nella coalizione larga del centrodestra l’asso della vittoria di Nello Musumeci in Sicilia, mentre sul nome del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, per il Lazio non esprime valutazione. Quanto al Movimento 5 Stelle, Berlusconi dice di capire e condividere le ragioni degli elettori, ma pensa sia «pericolosissimo affidare il governo a un movimento ribellista,  giustizialista, pauperista. Porterebbero l’Italia alla rovina. Solo noi, con la nostra rivoluzione del fare, non certo il Pd, siamo l’alternativa a questo possibile disastro». Berlusconi esclude larghe intese dopo le elezioni: «Vinceremo noi, vincerà il centro-destra senza subordinate. Ne sono davvero sicuro. Il fisco rimane al centro dei nostri programmi: la flat tax, la tassa piatta che abbassa le aliquote per tutti e attenua la progressività esasperata, è la chiave per far ripartire la crescita, e con essa l’occupazione». Quindi le pensioni: «Dobbiamo ripensare la Fornero, senza toccare gli equilibri dei conti pubblici. Come si fa? Per esempio favorendo al massimo la previdenza integrativa, eventualmente riqualificando i lavoratori per poterli destinare a mansioni utili ma non usuranti, distinguendo in modo accurato le diverse situazioni. E poi porteremo le pensioni minime a 1.000 euro al mese. E assegneremo la stessa pensione anche alle persone che lavorano più di tutti, alla sera, al sabato, alla domenica, d’estate, durante le vacanze e non vengono mai pagate: sono le nostre mamme. Abbiamo naturalmente già calcolato i costi. Si può fare e si farà».

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