Firenze, Leopolda8: ius soli, priorità assoluta. Lo grida al governo un nuovo cittadino, iscritto pd, ex rifugiato
FIRENZE – La Leopolda8 va avanti senza big ma con opinione di molti sconosciuti. Stamani davanti ai cancelli, ore 10, una lunga fila di persone, sorvegliata da discreto schieramento forze ordine, attendeva di entrare. la maggioranza erano di mezza età, anziani, non i giovani chiamati a raccolta da Renzi.
Un intervento significativo, ma partigiano, quasi più di quelli a gamba tesa di papa Francesco e di Mons. Nunzio Galantino, è stato quello di Michel Tchetchoua, ex rifugiato politico camerunense, adesso cittadino italiano. «Lo dico, anzi voglio gridarlo al governo, perchè questa è la massima urgenza: bisogna approvare subito la legge sullo ius soli. Al governo ci siamo noi adesso, potrebbe essere l’ultima spiaggia. E se vogliamo poterci definire di sinistra dobbiamo farlo, senza accampare scuse né problemi di consenso». Dunque il governo deve fare leggi per i rifugiati, non per i cittadini italiani. Tchetchoua aveva partecipato al tavolo tematico ”Aiutiamoli a casa loro? strategie di cooperazione allo sviluppo”.
Ha spiegato di essere del Pd 8 e di quale partito se no?), di sostenere Matteo Renzi, e questa è la sua prima Leopolda, vissuta da protagonista. «Ora sono cittadino, lavoro in ferrovia, posso mantenere la mia famiglia, i miei figli – racconta – ma ci ho messo 10 anni: due mi sono serviti solo per comprendere meglio l’italiano, la cultura di
questo, paese. Poi c’e’ stato il calvario di mille lavori saltuari per riuscire a sopravvivere, e mille procedure per
cercare di arrivare alla cittadinanza. Conosco tante persone, arrivate da fuori come me, che ci hanno messo ancora di più, che hanno dovuto fare ancora più sacrifici. Sono qui per chiedere al Pd, a Matteo, al governo, di far cambiare radicalmente tutto questo». E d’imbarcare tutti secondo le note teorie della Chiesa e della Presidenta Boldrini.
