Skip to main content

Migranti: nuovo patto con la Libia, sala di controllo comune antitrafficanti

Continuano le iniziative del nostro ministro dell’interno per confermare gli accordi con la Libia. Una visita riservata con il capo del governo riconosciuto dall’Onu, Payez al Serraj. E l’incontro è l’occasione per pianificare nuove iniziative. Il responsabile del Viminale ha bisogno di impegni certi per risolvere la questione dei migranti tenuti nei centri di accoglienza e di detenzione. Circa 700 mila persone, stando ai dati diffusi dalle organizzazioni delle Nazioni Unite presenti sul territorio.

Alla fine della giornata il governo libico ha spiegato che è stata istituita una «sala comune» a Tripoli da cui coordinare le attività d’intelligence e le operazioni in mare e sul terreno per combattere le organizzazioni di trafficanti di esseri umani. Un nuovo tassello dell’intesa con l’Italia, firmato lo scorso febbraio a Roma. Nel corso del vertice sono stati anche affrontati altri due passaggi fondamentali per la lotta ai trafficanti: la necessità di accelerare le operazioni per il controllo delle frontiere nel deserto a sud della Libia e lo smantellamento dei centri e prigioni per migranti gestiti dalle organizzazioni criminali, dove migliaia di persone vivono in condizioni inumane.

È stata proprio la pagina Facebook del Governo di accordo nazionale libico ad annunciare l’istituzione della cabina di regia, uno dei passaggi previsti dal Memorandum. «E’ stato convenuto di creare una sala comune per lottare contro gli scafisti e i trafficanti composta da rappresentanti di Guardia costiera, Dipartimento dell’immigrazione clandestina, il procuratore generale libico, il Servizio di intelligence libico e i loro omologhi italiani» è scritto nella nota ufficiale al termine delle riunione. Oltre a Serraj e Minniti, erano presenti il ministro dell’Interno libico Aref Khoja, il Comandante della Guardia costiera Abdullah Tomé e l’ambasciatore italiano Giuseppe Perrone.

Si tratta dunque di un organismo dove le informazioni degli 007 possono trovare immediata applicazione sul campo ed essere tradotte in azioni contro i trafficanti. Che, nonostante la stretta del governo libico, continuano a far partire i barconi ieri la Guardia costiera italiana ne ha soccorsi 6, salvando complessivamente oltre 500 persone.

La presenza del capo del Viminale a Tripoli va letta anche nell’ottica di rassicurare l’esecutivo libico sul fronte economico: Minniti avrebbe infatti ribadito che entro la settimana prossima dovrebbero essere sbloccati i 35 milioni mobilitati a luglio dall’Ue e destinati alla gestione delle migrazioni. Prima di rientrare in Italia, sono stati affrontati due punti cruciali: lo smantellamento dei centri nel deserto gestiti dalle varie milizie, dove i diritti umani vengono costantemente violati, e il potenziamento del controllo delle frontiere a sud del paese, per il quale l’Ue si è detta disposta a collaborare in cooperazione con i paesi del G5 Sahel e a un sostegno finanziario.

Un altro passo in avanti per frenare l’invasione dell’Italia e dell’Europa.

accordi, Libia, migranti, trafficanti


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741