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Firenze, Maggio Musicale: tutto esaurito per il concerto di San Silvestro con Luisi

Il direttore d’orchestra Fabio Luisi (foto Pietro Paolini-TerraProject-contrasto)

FIRENZE – Il Maggio Musicale Fiorentino quest’anno rinuncia a feste e cenoni in teatro e relega il concerto di San Silvestro in orario pomeridiano, alle 17, ma fa il pieno lo stesso: i biglietti sono introvabili da prima di Natale.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino ci sarà Fabio Luisi, che allo scoccare della mezzanotte entrerà ufficialmente in carica come Direttore principale del Maggio.

In programma una commissione del Maggio in prima assoluta («Suonare la battaglia» di Riccardo Panfili) e l’immancabile Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven. Al termine il teatro offre un brindisi a tutto il pubblico.

La monumentale e celeberrima Nona sinfonia  – il cui testo e il cui spartito, nel 2001,  sono stati dichiarati dall’Unesco «Memoria del mondo», non ha bisogno di presentazioni. Secondo il musicologo Massimo Mila, Beethoven, che rielaborò personalmente il testo di Schiller per l’Ode alla gioia del quarto movimento, col suo tripudio musicale desiderava celebrare più della Gioia, la Libertà, la libertà e la fratellanza universale. Un intento che la rende perfetta come messaggio augurale per l’anno nuovo.

In un’ottica di dialogo tra la musica del passato e quella del presente e come spesso fa nei suoi programmi, il Maggio ha richiesto una composizione che potesse fungere da introduzione alla Nona Sinfonia beethoveniana a Riccardo Panfili, che si è fatto ispirare da un volume dedicato a Verdi, «Abitare la battaglia», e così presenta il suo lavoro: «Per uno strano e insondabile processo mentale il termine battaglia aveva sempre accomunato in me la figura barbuta di Verdi a quella scapigliata di Beethoven. Ma anche la loro battaglia ingaggiata con il materiale musicale: la strenua evoluzione stilistica di Verdi e Beethoven ci parla infatti di una lotta per forzare cerniere e confini del proprio linguaggio, un anelito a valicare manierismi e idiomi divenuti abitudine e routine (basta ascoltare di seguito Oberto e Falstaff, la Prima sonata per pianoforte di Beethoven e la Sonata op. 111, per renderci conto dell’abisso scavato dai due giganti). Mi sono concentrato immediatamente sul termine battaglia e ho immaginato una musica che cercasse di incarnare il processo stesso, la postura stessa della battaglia intesa come esperienza interiore. Un pezzo di musica inteso come Kampfplatz, campo di battaglia per l’appunto».

Al termine del concerto il teatro offre un brindisi a tutto il pubblico.

 

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