Piombino Aferpi: i sindacati lanciano l’allarme, ex Lucchini sta morendo. Appello al Mise
PIOMBINO – I sindacati metalmeccanici tornano a lanciare l’allarme sull’impasse in cui è finita la vicenda di Cevital, il gruppo algerino che ha fallito il rilancio dell’acciaieria , e a chiedere un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico. Lo riporta IlSole24Ore, in un servizio del t24, Economia di un territorio, dedicato alla vicenda dello stabilimento ex-Lucchini.
«Il tempo è il principale freno alla possibilità di riprendere la produzione di acciaio a Piombino» spiegano i segretari di zona della Fim, Fausto Fagioli, della Fiom, Davide Romagnani e delle Uilm, Lorenzo Fusco. In questo momento lo stabilimento sta producendo rotaie sulla base del contratto 2017 con le Ferrovie dello Stato, ma l’attività – secondo i sindacati – si fermerà il 16 gennaio prossimo. Fim, Fiom e Uilm lamentano la mancanza di «sicurezza sulle successive fornitura di blumi dagli impianti della Jsw Steel dall’India, mentre il mercato degli altri prodotti tipici dello stabilimento, come le vergelle e le barre, si sta sempre più restringendo».
Il contenzioso aperto tra Cevital e il Governo, secondo i sindacati, rischia di allungare a dismisura i tempi di una soluzione: per questo chiedono al Mise di chiarire la strada scelta e di percorrerla fino in fondo perché «lo stabilimento sta morendo». «L’ultimo incontro al Mise risale al 30 ottobre – ricorda Fusco della Uilm – e noi abbiamo bisogno di capire se c’è, e quali intenzioni abbia, un nuovo imprenditore». Romagnani della Fiom ribadisce che «stiamo perdendo sempre più mercato e anche parte del know how di cui disponeva lo stabilimento». È necessario verificare a questo punto, secondo i sindacalisti, se «i tempi previsti dal Governo siano compatibili con la vita della fabbrica».
