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Firenze, Teatro del Maggio: Daniel Smith sul podio per il settimo concerto del ciclo Šostakovič

Daniel Smith

FIRENZE – Mercoledì 17 gennaio Daniel Smith dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per il settimo concerto del ciclo integrale delle sinfonie di Dmitrij Šostakovič. Il programma si apre con l’Introduzione per orchestra di Giovanni Salviucci e prosegue con Kalkadungu per voce didgeridoo e orchestra di William Barton e Matthew Hindson per terminare con la Dodicesima Sinfonia di Dmitrij Šostakovič.

L’Introduzione di Giovanni Salviucci (1907-1937) si presenta come una sintesi del dibattito musicale dell’epoca, tradizione contro innovazione, che coinvolgeva due compositori: Ottorino Respighi e Alfredo Casella, entrambi maestri di Salviucci. Quest’ultimo, con la sua Introduzione, altro non fece che coniugare le due correnti di pensiero musicale con un brano tanto ottimista e vivace (come lo era il modo di comporre di Respighi) quanto solare e neoclassico (Casella).

Kalkadungu per voce didgeridoo e orchestra di William Barton e Matthew Hindson, di stampo nettamente contemporaneo, è un tentativo di far riflettere l’ascoltatore sulla relazione tra cultura aborigena ed europea nell’Australia di oggi nonché di ricordare l’importanza del tramandare la cultura di un popolo da una generazione all’altra (Barton, impegnato nella testimonianza e nella diffusione delle tradizioni culturali dei nativi australiani, è considerato uno dei più importanti musicisti e compositori di didgeridoo). Il brano racconta del popolo Kalkadunga, originario dell’attuale Monte Isa, nel Queensland, e dei coloni europei: una storia con un finale tinto di rosso. Lo stesso William Barton, voce didgeridoo solista, fa parte della comunità Kalkadunga e scrisse la composizione quando aveva solo 15 anni.

Il concerto si conclude con la Dodicesima Sinfonia di Dmitrij Šostakovič dedicata alla memoria di Lenin; soggetto, la rivoluzione del 1917 (come scritto nel sottotitolo). Il compositore mirava a una composizione sinfonico-corale il cui testo doveva raccogliere canti popolari su Lenin, ma alcune idee furono abbandonate e risultò una Sinfonia dall’intensa forza ritmica che la fa sembrare un film eroico-patriottico, nonché uno specchio musicale in cui si riflettono i sogni insurrezionali della Russia.

Daniel Smith, giovane direttore australiano, ha conseguito il Master of Music al Conservatorio di Musica di Sydney e ottenuto borse di studio dal Trinity College di Londra, dall’American Academy of Conducting di Aspen e dall’Universität Mozarteum di Salisburgo, mentre la sua formazione come direttore d’orchestra è avvenuta, fra gli altri, con Jorma Panula, Neeme Järvi, Gianluigi Gelmetti e Harry Spence Lyth. Ha vinto 4 concorsi internazionali di direzione d’orchestra: quello intitolato a Fitelberg dell’UNESCO, e quelli dedicati a Sir Georg Solti, Luigi Mancinelli e Lutosławski. Primo direttore australiano sul podio della Mariinskij Orchestra, ha recentemente debuttato con la London Philarmonic, la Filarmonica Ceca, l’Orchestra Sinfonica della RAI, la hr-Sinfonieorchester di Francoforte, le Orchestre del San Carlo, del Carlo Felice e dell’Opera di Roma, la Deutsche Radio Philharmonie, l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, la Danish National Symphony, l’Orchestra Verdi di Milano e la Yomiuri Nippon Symphony di Tokyo. Nel 2016 Smith ha inaugurato la sua nuova fondazione “The Daniel Smith ‘Gift of Music’ Foundation”, che provvede all’acquisto di biglietti da donare a chi non potrebbe partecipare ai concerti per motivi economici, di salute o di disabilità.

Sempre mercoledì 17 gennaio alle 16, nel Foyer della galleria del Teatro, prende il via una serie di appuntamenti di approfondimento su Šostakovič (fino al 28 marzo). Nel primo si parla di «Lady Macbeth del distretto di Mcensk» con Fulvio Venturi; sabato 27 gennaio alle 15.30, in occasione del Giorno della Memoria, «Dmitrij Šostakovič e le ceneri di Babij Jar» a cura di Rosanna Giaquinta; interverranno il sovrintendente Cristiano Chiarot, Giovanni Vitali, Samuel Manzoni e Antonella Salomoni.

I programmi di sala di tutti i concerti sono riuniti in un unico volume con importanti contributi critici, notizie storiche, la discografia delle esecuzioni, i testi delle liriche e le biografie degli interpreti. Il volume è in vendita presso il Bookshop del Teatro al prezzo di 15 euro.

Giovanni Salviucci, Introduzione per orchestra

William Barton / Matthew Hindson, Kalkadungu, per voce didgeridoo e orchestra

Dmitrij Šostakovič, Sinfonia n. 12 in re minore, op. 112, L’Anno 1917 (1917-й год)

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino – Direttore Daniel Smith – Didgeridoo, William Barton

Mercoledì 17 gennaio, ore 20

Teatro del Maggio (Piazzale Vittorio Gui, 1)

Prezzi: Platea 1:€ 35/ Platea 2: € 30/ Platea 3:€ 25/ Platea 4:€ 20/Palchi:€ 18/Galleria: € 15/ Visibilità limitata:€ 10/Solo ascolto:€ 5 Biglietti anche online senza diritti di prevendita

 

 

 

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