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Doping nel ciclismo dilettanti: 6 arresti e 7 indagati. L’inchiesta dopo la morte di Linas Rumsas

Linas Rumsas

LUCCA – Sei arresti e sette indagati nell’inchiesta sul doping nel ciclismo dilettanti.  L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Lucca, ha preso avvio dalla morte di Linas Rumsas, 21 anni, ciclista dilettante e figlio dell”ex ciclista professionista lituano Raimondas. L’inchiesta che ha portato oggi agli arresti non riguarda però il decesso del giovane. Coinvolta una delle maggiori squadre dilettanti del ciclismo italiano, la Gfdd Altopack Eppela. Secondo l’accusa, sarebbe stato il presidente stesso della società a incoraggiare gli atleti (anche giovanissimi) a prendere le sostanze vietate, tra le quali epo in microdosi, ormoni per la crescita e antidolorifici a base di oppiacei. Tra i destinatari delle misure cautelari, con applicazioni degli arresti domiciliari, il proprietario del team, l’ex direttore sportivo e un farmacista che riforniva i ciclisti dei farmaci vietati dalla normativa sul doping in assenza di prescrizione medica.

Gli ottimi piazzamenti in gara di Linas Rumsas nel periodo precedente la morte, avvenuta il 2 maggio 2017, hanno suscitato il sospetto che l’improvviso decesso fosse da ricondurre all’uso o abuso di farmaci non autorizzati. Anche così la polizia ha ricostruito la vicenda di doping per cui oggi sono scattati arresti a Lucca. Inoltre, a rafforzare i sospetti ci sarebbe la circostanza che tra i direttori sportivi della squadra ci fosse il padre, Raimondas Rumsas, ciclista di fama internazionale, in passato coinvolto, insieme alla madre del ragazzo, Edita Rumsiene, in indagini per traffico internazionale di sostanze dopanti. Nell’inchiesta sono state perquisite l’abitazione del padre di Linas Rumsas e del fratello maggiore, anche egli una promessa del ciclismo, il quale di ritorno da un’importante competizione sportiva, è stato sottoposto dai medici della Federazione Nazionale di Ciclismo a prelievo di sangue e urine ed è risultato positivo ad un potente ormone per la crescita: è quindi stato denunciato per frode sportiva e sospeso dalle competizioni agonistiche per quattro anni.

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