
Napoli: gioielliere uccide rapinatore, incriminato dal Pm. Candidato Pd tweetta «Uno in meno», polemica politica
NAPOLI – È caccia all’uomo nel Napoletano, con posti di blocco e controlli sugli spostamenti di pregiudicati, alla ricerca degli altri due componenti del commando che ieri ha tentato una rapina finita tragicamente nel sangue con la morte di uno dei banditi. In tre, con un ‘palò ad attenderli poco distante, sono entrati in azione, scendendo da due scooter, per svaligiare la gioielleria Corcione di Frattamaggiore (Napoli). Uno dei banditi indossava una maschera di Hulk. Il rapinatore avrebbe esploso colpi di pistola, mentre il titolare della gioielleria ha sparato con una pistola legalmente detenuta colpendolo al volto e uccidendolo. Un complice è stato bloccato da un ispettore di polizia libero dal servizio di passaggio nella zona. Secondo la ricostruzione della Questura, Lauro avrebbe puntato la pistola al volto del poliziotto che, dopo una colluttazione a terra, sarebbe riuscito a spostare la canna dell’arma e poi ad immobilizzare il rapinatore.
Naturalmente la procura indaga il gioielliere per omicidiocolposo, anche se il pm precisa che si tratta di atto dovuto. Gli atti dovuti sono sempre nei confronti dei cittadini che si difendono, mai contro i criminali.
TWEET – Suscita polemica il tweet di Emilio Di Marzio, candidato alla Camera per il Pd nel collegio di Napoli Sud, che ha commentato la rapina a Frattamaggiore finita con l’uccisione di uno dei banditi da parte del gioielliere rapinato. «Uno in meno. Complimenti al gioielliere e al poliziotto fuori servizio», scrive Di Marzio sul social Network. «Quando vi dicevo – ribatte Arturo Scotto, candidato per Liberi e Uguali in Campania – che il Pd oramai parla come la destra, come in questi giorni per Macerata, non stavo esagerando, stavo sottovalutando. Renzi dice che chi vota Leu aiuta Salvini, ma mi pare ch gli argomenti che vengono usati da Di Marzio siano esattamente quelli di Salvini. Quando c’è il cedimento culturale, quando per vincere assomigli sempre di più all’avversario la gente poi vota sempre l’originale».
