Skip to main content

Assistenza: la spesa per invalidità civile cresce a dismisura nel 2017, oltre 15,8 miliardi di euro

ROMA – Uno studio recente dimostra quanto si afferma da molto tempo: il buco dell’Inps e della spesa pubblica deriva soprattutto dalle prestazioni assistenziali erogate dall’istituto e non da quelle previdenziali. Dunque inutile accanirsi contro i pensionati, ma occorre invece smascherare chi acquisisce prestazioni assistenziali senza diritto o ridurre gli aventi diritto. Sarebbe necessaria una netta divisione fra le due poste di spesa, ma da quest’orecchio né la politica né il loquace bocconiano presidente Boeri sembrano sentirci.

La spesa per prestazioni di invalidità civile e assegni di accompagnamento vale nel 2017 oltre 15,8 miliardi di euro. Un trend in crescita nel tempo (con numerose richieste in attesa di verifica), al contrario delle invalidità previdenziali in calo dai 14,4 miliardi di euro del 2005 agli 8,8 miliardi di euro del 2017. E’ quanto emerge dall’approfondimento sulla spesa pubblica a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari
Previdenziali. Lo studio è stato coordinato da Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, e vi
hanno lavorato Antonietta Mundo, Laura Neroni e Antonio Prauscello.
Lo studio registra un aumento della spesa complessiva annua per prestazioni di invalidità civile dai 9,3 miliardi di euro del 2005 ai
15,81 miliardi di euro del 2017, con un aumento di oltre 450 milioni di euro rispetto al 2016.
Se, da un lato, dunque, “tendono a decrescere le invalidità previdenziali, vale a dire i trattamenti che derivano da versamenti contributivi effettuati all’Inps in forza di un rapporto di lavoro, dall’altro -si legge nello studio- si evidenzia un trend ascendente per le invalidità civili, erogate a titolo di assistenza dallo Stato e che prescindono dunque da ogni contribuzione previdenziale”.

Quanto alla distribuzione geografica, si rileva invece che, benché la popolazione residente nel Nord (il 45,8% di quella italiana) e nel
Centro (il 19,9% di quella italiana) sia in genere più anziana, con età media di 45,6 anni, di quella residente nel Sud (34,4% della
popolazione italiana) con età media di 43,7 anni, le prestazioni di invalidità si concentrano nel Sud, rispettivamente per il 45% del
totale delle invalidità civili e per il 47,9% del totale delle invalidità previdenziali. Al Nord viene erogato il 34,3% del totale
delle invalidità civili e il 31,5% del totale delle invalidità previdenziali, mentre il Centro si attesta rispettivamente al 20,7% e
al 20,6%.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741