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Pensioni: il numero dei pensionati si riduce (16 milioni) ai livelli del 1995, ma la spesa assistenziale cresce in modo esponenziale

Italiani popolo di pensionati: calcolando sia gli assegni previdenziali, sia quelli assistenziali si conta in Italia una pensione per famiglia. A rilevarlo è il rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano curato dal Centro Studi e ricerche Itinerari previdenziali. «Prosegue – spiega il rapporto – la crescita
del rapporto tra numero di prestazioni in pagamento e popolazione che raggiunge 2,638. Si registra cioè una prestazione ogni 2,638 abitanti, in pratica una per
famiglia. Ciò indica l’elevato numero di prestazioni in pagamento, spesso meramente assistenziali, e quanto siano sensibili i cittadini all’argomento pensioni».
Lo studio ricorda anche come tra i 16,1 milioni di pensionati italiani più di 8 milioni, quindi la metà, siano totalmente o parzialmente assistiti dallo Stato.

Peraltro lo studio rileva che è proseguita anche nel 2016 la riduzione del numero dei pensionati che ammontano a 16.064.508 di unità, riportandosi sui valori ante 1995. Ma sale, continua la ricerca, il rapporto tra numero di prestazioni in pagamento e numero dei pensionati. Ogni pensionato riceve in media 1,43 prestazioni,
il numero più elevato dal 1997.  Tocca poi il massimo livello di sempre il rapporto tra occupati e pensionati, dato fondamentale per la tenuta del nostro sistema pensionistico. La pensione media effettiva risulterebbe pari a 17.580 con un incremento rispetto al 2015 dell”1,48%, ben al di sopra dei mille euro al mese, fa
notare il rapporto.

Infine, spiega lo studio, «la spesa totale per prestazioni nel 2016 ha evidenziato un aumento pari allo 0,22% sull”anno precedente. Ciò significa, viene sottolineato, che la dinamica della spesa per le pensioni è sotto controllo e le riforme hanno colto l’obiettivo di stabilizzarla. Invece cresce a ritmi insostenibili la spesa per l’assistenza, quella a carico della fiscalità generale è aumentata di 3,7 miliardi tra il 2017 e il 2016».
Il dossier evidenza come siano risultate in pagamento «4,1 milioni di prestazioni di natura interamente assistenziale (invalidità civile, accompagnamento, di guerra) e ulteriori 5,3 milioni di pensioni che beneficiano, in una o più quote, di parti assistenziali (maggiorazioni sociali, integrazioni al minimo, importi aggiuntivi). L’insieme delle prestazioni ha riguardato 4.104.413 soggetti, per un costo totale annuo di oltre 21 miliardi di euro. Più in generale, per il 2016, su 830 miliardi di spesa pubblica totale, per sanità, pensioni e assistenza abbiamo speso 452 miliardi, pari al 54,4% del totale e di cui circa 40 a debito. Se calcoliamo tale spesa sulle entrate, l”incidenza aumenta al 57,32%, un valore più alto di quello raggiunto dalla Svezia, considerata la patria del welfare».

A conferma che il bocconiano prof. boeri invece di sproloquiare in materie che non gli competono, facendo concorrenza alla politica, dovrebbe occuparsi e preoccuparsi di studiare un sistema legislativo e amministrativo che consenta di dividere la spesa previdenziale da quella assistenziale, in modo da fare chiarezza nel bilancio del suo istituto.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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