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Firenze: senegalesi devastano il centro di Firenze per protesta contro l’uccisione del loro connazionale (Foto)

La devastazione dei manifestanti (Foto Palinko/Gilda)

FIRENZE – Il corteo dei senegalesi, vigilato dalle forze dell’ordine, che hanno deciso di manifestare in strada per protestare contro la morte del loro connazionale, ucciso stamani da un italiano sul ponte Vespucci, ha causato danni rilevanti alla città e intimorito i cittadini. Partiti proprio dal ponte e diretti in questura, i manifestanti, si sono poi diretti in piazza della Signoria dove hanno avuto un incontro sotto Palazzo Vecchio con l’assessore al welfare Sara Funaro e l’imam Izzedine Elzir. Poi sono ripartiti, diretti verso la stazione di Santa Maria Novella, sembra. Durante il tragitto, in via Calzaiuoli, danneggiati alcuni vasi di fiori e rovesciati cestini dei rifiuti. I passanti hanno preferito entrare nei negozi. Rovesciati invece alcuni scooter in via Cerretani. In piazza del Duomo poi danneggiata parte della recinzione di un cantiere. Durante la permanenza in piazza della Signoria, che è stata pacifica, c’è stato il tentativo di bloccare un’auto che passava davanti al museo Gucci ma gli agenti si sono frapposti e hanno fatto procedere l’auto.

Fioriere distrutte in via Calzaiuoli (Foto Palinko/Gilda)

IMAM – L’imam di Firenze Izzedin Elzir  lancia l’appello «affinché cessino gli atti di distruzione e i danneggiamenti» che stanno avvenendo in città durante la manifestazione di protesta dei senegalesi per l’omicidio di un loro connazionale avvenuto oggi in città. «E’ il momento del «dolore e della solidarietà, non quello della violenza – dice all”ANSA l’imam – arrabbiarsi di fronte a fatti del genere può essere comprensibile, ma non bisogna eccedere i limiti della protesta. Se lo si fa, il rischio è passare dalla parte del torto. Non è possibile rispondere alla violenza con nuova violenza».

CREAZZO – I fini razzisti sono da escludere. Oltretutto il profilo personale dell’uomo non è collegabile a questo. A dirlo è il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, al termine dell’interrogatorio di Roberto Pirrone, il 65enne che oggi ha sparato e ucciso Idy Diene, 54 anni, senegalese, sul punte Vespucci. «Non sono emersi suoi legami con gruppi politici – ha aggiunto Creazzo – tanto meno di destra o
razzisti. Era un collezionista di armi e in casa sono statitrovati anche alcuni cimeli dell’ex Unione Sovietica. L’uomo voleva suicidarsi», ha confermato il procuratore.

AGGIORNAMENTO DELLE 21: Dopo un periodo di calma il gruppo di senegalesi che sta protestando  per l’omicidio di un loro connazionale, ha ricominciato a fare danneggiamenti in piazza della Stazione, dove sta sostando da circa un paio d’ore. In particolare gettate a terra le recinzioni metalliche dei cantieri delle nuove tranvie. Le inferriate sono state gettate a terra da alcuni giovani immigrati e ostacolano il transito dei veicoli su tutta la piazza e dalle strade di accesso. La situazione è tenuta sotto controllo dalle forze dell”ordine, ma una parte dei senegalesi continua la protesta e numerose sono le discussioni anche tra di loro. Una donna ha chiesto al personale della Digos di incontrare il sindaco di Firenze, cori contro “razzismo”, “fascisti” e contro Salvini si sono alternati a momenti di calma apparente e di relativo silenzio. I passanti ed i viaggiatori diretti verso la stazione, accelerano il cammino appena si rendono conto di essere troppo vicini alla protesta dei senegalesi.

 

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