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Firenze: morte di Idy Diene, le indagini della procura, il procuratore aggiunto riceve delegazione Senegal

FIRENZE – Prima di sparare Roberto Pirrone ha gettato i suoi due telefonini nell’Arno, quindi ha esploso contro Idy Diene due colpi che sono andati a vuoto, forse finiti nel fiume, e dopo altri due colpi che hanno ferito il senegalese che è andato a terra. Dopo una breve pausa altri due colpi, andati a segno, uno dei quali mirato direttamente alla testa. E’ stato il ”colpo di grazia”, così definito da fonti inquirenti.
La sequenza degli spari, ieri, sul ponte Vespucci, esplosi da Pirrone viene ricostruita dagli inquirenti. La dinamica dell’omicidio, oltre ai testimoni oculari, è stata definita anche grazie alle telecamere della sede toscana della Dia puntate sul ponte.
Tra i riscontri di polizia giudiziaria, risulta anche la passione per il tiro sportivo di Pirrone: l’uomo da tempo andava a allenarsi al tirassegno di Lastra a Signa.
Per la procura Pirrone nell’interrogatorio di ieri, parlando col pm Giuseppe Ledda e la polizia, ha fatto un racconto “lucido, razionale, pacato”. Dichiarazioni che al momento trovano conferme nei riscontri di polizia giudiziaria, anche laddove si esclude la motivazione razziale: non emergono indizi in tal senso. Tra gli aspetti confermati le discussioni con la moglie per i debiti accumulati. La famiglia avrebbe condotto una vita economicamente dignitosa grazie alla pensione di Pirrone e della moglie. Tuttavia l’uomo doveva fronteggiare 30.000 euro di debiti, una situazione che, ha detto lui stesso nell’interrogatorio, era in grado di gestire ma che avrebbe incrinato il rapporto con la moglie. La donna, negli ultimi tempi, sarebbe stata molto preoccupata. Per questo, emerge sempre dall”interrogatorio, ci sarebbero stati discussioni: Pirrone ha anche raccontato che preferiva andare a dormire in orari diversi dalla moglie, più tardi, pur di non litigare. Un contesto che ieri lo avrebbe indotto a suicidarsi, salvo poi rinunciare e sfogare la frustrazione contro Idy Diene.

Una delegazione del Senegal ha incontrato il procuratore aggiunto della procura di Firenze Luca Turco riguardo all’omicidio del venditore Idy Diene ucciso ieri sul ponte Vespucci da Roberto Pirrone. La delegazione era composta dalla deputata dell’Assemblea nazionale del Senegal, Mame Diarra Fam, dal console onorario a Firenze Eraldo Stefani, da un consigliere dell’ambasciata del Senegal a Roma.
«E’ stato un incontro molto positivo – riferisce il console Stefani – in cui i rappresentanti senegalesi hanno sottolineato alla procura la fiducia riposta nell’autorità giudiziaria italiana e nelle autorità di polizia, chiedendo di accertare la verità e di sapere chi è l”omicida e quale è il suo esatto passato, quali evoluzioni ha avuto la sua storia personale». Stefani ha anche riferito che al procuratore Turco «è stato
rappresentato che fra i senegalesi regna adesso la paura, anche quella del semplice camminare in strada» e gli è stato sottolineato che «comunque è interesse comune di tenere lontano lo spettro della violenza».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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