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Senegalese ucciso: Nardella abbandona il presidio a Ponte vespucci, preso a spinte dalla comunità africana

FIRENZE – Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha dovuto subito abbandonare il presidio dei senegalesi al Ponte Vespucci dove era stato invitato dalla stessa associazione dei senegalesi che ha promosso la manifestazione perchè contestato con insulti e spinte.  Quando Nardella è arrivato e si è avvicinato al gruppo di circa 300 africani, cercando di parlare con i loro portavoce che conosce da tanto tempo e che ha incontrato anche ieri sera in Palazzo Vecchio per lo stesso motivo, numerosi senegalesi e anche italiani lo hanno insultato e hanno cominciato a spingere lui e la delegazione del Comune fuori dall’assembramento. Il sindaco Nardella ha così rinunciato all’incontro dopo aver comunque evidenziato al portavoce storico dei senegalesi a Firenze, Pape Diaw, il pluridecennale rapporto di collaborazione e dialogo di Palazzo Vecchio con gli immigrati africani a Firenze.
Durante il breve tafferuglio personale della Digos e dei carabinieri ha allontanato in particolare alcuni italiani che
appartengono ai centri sociali e a formazioni dell’estrema sinistra che si erano avvicinati moltissimo al sindaco
insultandolo e invitando anche i senegalesi a fare questo. Un giovane dei centri sociali fiorentini, in particolare, si era avvicinato a Nardella, sputandogli addosso.

«Mi allontano perché non voglio diventare elemento di provocazioni, non possiamo accettare la violenza e gli insulti, la città ha il dovere di difendere i principi della democrazia e della convivenza civile. Capiamo la rabbia per la morte di un amico, subito la città ha espresso il proprio cordoglio per l’accaduto ma non possiamo accettare la violenza».

I senegalesi del presidio su ponte Vespucci hanno tentando di fare un corteo, che non era autorizzato, sul lungarno Vespucci in direzione Ponte Vecchio, ma polizia e carabinieri li hanno fronteggiati con un cordone di sicurezza. Al tentativo di sfondamento, cui hanno partecipato anche giovani dei centri sociali, e le forze dell’ordine si oppongono con gli scudi e fronteggiandoli con spinte, evitando di colpire con gli sfollagente. Non tutti i senegalesi hanno partecipato al tentativo e dopo qualche tempo la calma è tornata, almeno per ora.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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