Migranti: la minaccia terrorismo resta alta, lo conferma Frontex, agenzia europea

BRUXELLES – «La minaccia terroristica non è diminuita, dobbiamo essere certi che non vi siano attraversamenti delle frontiere dell’Ue non intercettati, perché questo va a scapito della sicurezza europea». Così il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, al Parlamento europeo, parlando dell’operazione Themis. Leggeri ha spiegato che i velivoli di Frontex hanno rilevato flussi di migranti non intercettati da Algeria e Tunisia, che pongono preoccupazioni di sicurezza e su cui si sta lavorando.
Themis, è la nuova operazione lanciata da Frontex, che ha sotituito dal 1 febbraio triton, per il controllo del mediterraneo. La nuova iniziativa ha l’obiettivo di assistere le autorità italiane nel controllo del Mediterraneo e continuerà a includere le componenti di ricerca e soccorso, considerate cruciali. Inoltre, verrà posta una maggiore attenzione sul ruolo delle forze dell’ordine e verranno coperte le aree del Mediterraneo Centrale, attraversate da flussi provenienti da Libia, Algeria, Tunisia, Egitto, Turchia e Albania.
Il patto che ha dato vita alla nuova operazione, sottoscritto tra il Viminale e la Frontex, stabilisce che i migranti recuperati dalle imbarcazioni della missione vengano fatti sbarcare nel porto del Paese più vicino, e non più in Italia. Le autorità italiane, di conseguenza, sperano che gli altri Paesi coinvolti dell’Unione Europea, tra cui Malta tra i primi, daranno piena applicazione alle nuove regole. Per di più, l’accordo prevede che la linea di galleggiamento delle navi Frontex venga stabilita a 24 miglia di distanza dalle coste libiche, come era stato suggerito dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, secondo cui la maggiore vicinanza alla Libia consentirebbe di effettuare controlli migliori.
Gli ufficiali della Frontex continueranno a presidiare gli hotspot italiani, dove assisteranno le autorità locali nel registrare i migranti, ad arricchire il database con le loro impronte digitali e a verificare e confermare le loro nazionalità. Le imbarcazioni dell’agenzia europea, infine, continueranno attivamente ad effettuare operazioni di ricerca e salvataggio in mare sotto il coordinamento dei centri marittimi responsabili.
