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Contratto scuola: via libera della Corte dei conti, a maggio in busta paga gli aumenti e gli arretrati

ROMA – Dopo le proteste per le lungaggini che hanno accompagnato la messa in pratica dei nuovi contratti del pubblico impiego, conclusi in modo affrettato subito prima delle elezioni, con esito scarso in verità per il Pd, piano piano i processi di attuazione delle norme approvate vanno avanti.

Si ha notizia che è finito anche l’esame da parte della Corte dei Conti al contratto della scuola con gli aumenti di 80 euro, al quale dunque è stato concesso il via libera. Manca solo la firma definitiva tra i sindacati e l’Aran, l’Agenzia governativa che tratta per il governo, ma è questione di ore, per cui già da maggio prossimo arriveranno nelle buste paga di 1,2 milioni di professori e di amministrativi gli aumenti e gli arretrati per il 2016 e il 2017.

A tutti i lavoratori sarà riconosciuto l’aumento di stipendio previsto dall’intesa del novembre 2016 tra governo e sindacati a cui si aggiunge un ulteriore riconoscimento economico per valorizzare la professionalità che consente di giungere a un incremento di stipendio complessivo medio di 96 euro al mese per i docenti delle scuole (gli aumenti vanno da 80,40 euro a 110) e di 105 euro al mese per i docenti dell’Afam.

Per gli Ata (bidelli, tecnici, amministrativi) delle scuole l’incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l’università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l’area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l’Asi di 118 euro. Saranno pagati anche gli arretrati, in media 450 euro. Per permettere un aumento minimo di 80 euro, nelle buste paga è stata inserita una voce definita «elemento perequativo », sulla falsa riga di quanto avvenuto per i ministeriali. Una cifra che varia da 3 fino a 29 euro, che però sarà pagata soltanto nel 2018.

I sindacati della scuola esprimono soddisfazione per la conclusione dell’iter.

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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