Bolkestein: parlamentari europei interrogano la Commissione Ue sull’applicazione ai balneari

BRUXELLES – La Commissione europea chiarisca in modo inequivocabile se la direttiva europea Bolkestein sia applicabile o meno alle concessioni balneari. Lo chiedono gli eurodeputati Alberto Cirio (Fi) e Angelo Ciocca (Lega) in due distinte interrogazioni.
L’ex commissario europeo per il Mercato Interno Bolkestein ha dichiarato che la stessa direttiva non deve essere applicata alle concessioni balneari in quanto trattasi di beni e non di servizi, si legge in una nota.
«Il giudizio di Frits Bolkestein è senza dubbio una cosa positiva, perché arriva direttamente da colui che ha firmato la direttiva europea contro la quale ci battiamo da anni – commenta Cirio – ma purtroppo non ha valore giuridico: è fondamentale che l’Europa recepisca questo parere con un atto ufficiale e che lo stesso faccia il Governo italiano, altrimenti le sue resteranno solo parole».
«La dichiarazione del commissario, afferma Ciocca, si pone in contrasto con la sentenza del 2016 della Corte di Giustizia Ue che stabiliva, al contrario, come le concessioni per l’esercizio delle attività turistico-ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri, prorogate in modo automatico,
impediscano di effettuare una selezione imparziale e trasparente dei potenziali candidati».
La direttiva europea sui servizi è entrata in vigore nel 2006 ma il suo recepimento in Italia è stato oggetto di molteplici proroghe anche in considerazione alle criticità relative alle 30mila concessioni esistenti che ricadono in prevalenza sull’attività lavorativa di piccole e medie imprese, ha
concluso Ciocca.
Arriva lo stop dell’eurodeputato verde Marco Affronte: «Non capiamo tutto l’entusiasmo attorno alle parole di Frits Bolkestein, che avrebbe detto che le spiagge non devono andare all’asta trattandosi di beni e non di servizi: la Commissione Europea s’è già più volte chiaramente
pronunciata, affermando il contrario».
