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Migranti, asilo e libera circolazione: il Parlamento europeo fissa regole che aiutano l’italia

Controlli al Brennero

Il Parlamento Europeo, che normalmente sforna disposizioni che inguaiano l’Italia, stavolta ha approvato, in Commissione, due provvedimenti che potrebbero rendere più snelle le nostre procedure in tema d’immigrazione e ristabilire la libera circolazione prevista dagli accordi di Schengen, alla quale recentemente sono stati posti limiti da molti Stati membri.

ASILO – Cominciamo dalle procedure in tema d’asilo. Massimo sei mesi per valutare una domanda di protezione internazionale, riduzione del carico burocratico per i Paesi di primo ingresso, maggiori garanzie per i richiedenti asilo: queste le principali novità del regolamento che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale nell’Unione votato dalla Commissione Libertà Civili del Parlamento europeo. Il testo ha ottenuto 36 voti a favore e 12 voti contro. È un risultato storico per l”Italia dove i tempi lunghi e incerti (fino a 18 mesi) per ottenere un verdetto sulla domanda di richiesta d”asilo hanno contributo a creare Mafia Capitale e il business dell”immigrazione”, ha commentato Laura Ferrara, europarlamentare M5s e relatrice del provvedimento.
La proposta di regolamento dovrà ora essere approvata dall”aula dell’Europarlamento e poi passare all”esame del Consiglio Ue. Questo mentre si sta ancora cercando un accordo tra Stati membri sulla proposta di riforma di Dublino che riguarda i meccanismi in base ai quali determinare a quale Paese spetta l’esame e l’eventuale accettazione della domanda d’asilo.

SCHENGEN – Passi in avanti al parlamento europeo anche per quanto riguarda l’apertura dello spazio Schengen per la libera circolazione. Gli eurodeputati, che hanno approvato la relazione annuale elaborata dall”eurodeputato portoghese Carlos Coelho sostengono che “la fiducia reciproca richiede anche solidarietà, sicurezza, cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale”, ma anche “protezione congiunta delle frontiere esterne dell”Ue e politiche in materia di migrazione, visti e asilo”.
Nel testo esprimono una condanna per la “reintroduzione dei controlli alle frontiere interne, sottolineando che ciò è dovuto a carenze nel settore del sistema europeo comune di asilo, alla mancanza di volontà politica, solidarietà e condivisione delle responsabilità e del regolamento di Dublino”. Molte reintroduzioni dei controlli “non sono in linea con le regole esistenti, la necessità o la proporzionalità e sono quindi illegali”, aggiunge il testo. La Commissione del Pe prende posizione contro la costruzione di barriere fisiche tra gli Stati membri e ribadisce la “disponibilità immediata della Bulgaria e della Romania ad aderire allo spazio Schengen” chiedendo al “Consiglio di approvare l’adesione di questi due Paesi”.

Sono passi in avanti importanti che possono contribuire a eliminare quell’isolamento nel quale Italia e Grecia sono venute a trovarsi a seguito della pratica chiusura delle frontiere da parte di paesi confinanti (per l’Italia Francia e Austria), che hanno preso a motivo il pericolo terrorismo per reintrodurre controlli stretti alle frontiere e per rispedirci subito gli immigrati irregolari (la quasi totalità) che sono riusciti a passare il confine. L’Italia ha tutto da guadagnare se va avanti questa linea del Parlamento Ue, che deve essere però recepita dalla Commissione e dal Consiglio Ue, gli organi che decidono sull’esecuzione pratica della normativa che regola tali materie.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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