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Firenze: riunione di protesta dei diplomati magistrali, dimenticati dalla politica

Firenzepost ha seguito con particolare attenzione l’evoluzione dei provvedimenti, dei concorsi, delle assunzioni che hanno fatto seguito all’attuazione della buona scuola di Renzi – Giannini praticamente smantellata da Fedeli. Ci sono stati in verità effetti positivi del provvedimento, moltissimi precari stabilizzati, molti altri entrati per concorso, non moltissimi sistemati in questo modo nei pressi di casa, ma un numero elevato (soprattutto fra i docenti meridionali) costretto a spostarsi al Nord, con conseguenti ricorsi, molti dei quali sono stati accolti dalla magistratura civile e amministrativa. Ma nonostante tutto il nuovo regime renziano non ha risolto molti problemi; docenti e impiegati continuano a protestare, e non è un caso che la prossima manifestazione si tenga proprio a Firenze, città dell’ispiratore di quella legge che molti ritengono la causa dei loro guai.

Nell’ambito di tutte le proteste rientra infatti una particolare, contro una sentenza del Consiglio di Stato. Si terrà a Firenze domani 28 aprile la riunione nazionale dei diplomati magistrali per decidere insieme le «prossime
scadenze della lotta per una mobilitazione a oltranza». A darne notizia è il Coordinamento lavoratori scuola Emilia Romagna, secondo il quale «arrendersi alla sentenza del Consiglio di Stato e al parere dell’avvocatura di Stato sullo stop al ruolo e alle supplenze per i diplomati magistrali, significherebbe accettare un licenziamento di massa senza
precedenti. Siamo vicini e solidali con i tanti colleghi che hanno deciso di intraprendere lo sciopero della fame –
sottolinea il coordinamento in una nota -. Ma siamo anche convinti che l”unica strada che potrà salvare i nostri posti di lavoro e garantire dignità alla scuola pubblica italiana sia quella della mobilitazione a oltranza. Non bisogna arrendersi e non ci arrenderemo».

Si tratta di una questione vitale per almeno 20.000 persone che rischiano il licenziamento in breve lasso di tempo se la politica non interverrà con una legge che sani la questione. Ma sembra proprio che i nuovi padroni del vapore (M5S e Lega), i vecchi detentori del potere (FI e Pd) non abbiano alcuna intenzione di prestare attenzione a questo problema, anzi – sotto la regia attendista di Mattarella – siano intenzionati a andare per le lunghe nelle trattative. Gli interessi vitali della popolazione possono attendere, la politica deve recitare il suo teatrino dei burattini, con l’inquilino del Quirinale che tira sapientemente i fili.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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