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Firenze, Maggio Musicale Fiorentino: «Cardillac» inaugura col botto l’81° Festival

Ferdinand von Bothmer (L’ufficiale) e Martin Gantner (Cardillac)

FIRENZE – Non poteva inaugurarsi meglio l’81° Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Dopo una giornata di appuntamenti ad altissima partecipazione di pubblico prima all’università, poi alla Fondazione Zeffirelli, poi sul piazzale antistante il Teatro del Maggio, alle 19 è andata in scena l’opera inaugurale del Festival, davanti a una platea gremita di pubblico, dopo che da giorni si era creato un clima di attesa degna dei festival del tempo che fu. Non sono andate deluse, le aspettative, e si è dimostrata azzeccatissima la scelta del «Cardillac» di Paul Hindemith, piccolo capolavoro in stile neoclassico molto meno rappresentato di quanto meriterebbe. Non è stata solo una bella esecuzione musicale, con l’Orchestra e il Coro in gran forma sotto la raffinata direzione di Fabio Luisi e un cast nel complesso validissimo: è stato uno spettacolo che ha regalato al pubblico emozioni e coinvolgimento.

Molto applauditi tutti i cantanti, specie il tenore Ferdinand von Bothmer (L’ufficiale) e il soprano Gun-Brit Barkmin (La figlia), ma hanno offerto una bella prova interpretativa anche il protagonista Martin Gantner (baritono un po’ chiaro per questa parte così cupa, ma che supplisce alla natura con l’arte) e la coppia formata dal tenore Johannes Chum (Il cavaliere) e dal soprano Jennifer Larmore (La dama).

Buon debutto alla regia d’opera per Valerio Binasco, la cui discrezione e il cui rispetto per il libretto sono stati visibilmente apprezzati dal pubblico, e ottima l’idea di ambientare il tutto, con la sapiente collaborazione dello scenografo Guido Fiorato, in una metropoli un po’ indefinita (con un retrogusto di film muto alla Fritz Lang, uscito d’altronde nel 1927, mentre «Cardillac» è del 1926, e a quegli anni alludono sostanzialmente anche i costumi di Gianluca Falaschi), i cui tratti sommariamente sbozzati contrastano con la cura maniacale con cui sono rappresentati gli interni, specie il laboratorio da orafo, ovvero il luogo in cui prende forza l’ossessione che porta Cardillac a diventare un serial killer pur di non separarsi dalle sue divine creazioni. D’altronde una certa atemporalità è suggerita già nel libretto, che punta l’attenzione non sul secolo di Luigi XIV, ma su un tema che premeva a Hindemith, ovvero sulla creazione artistica e sulla figura dell’artista nel suo rapporto con la società.

Ospiti d’eccezione in sala il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, l’oggi senatore Matteo Renzi, Alessandro Cecchi Paone. Al termine della prima, 15 minuti di fuochi d’artificio della Società di San Giovanni Battista sparati dal tetto del teatro, a chiudere un’inaugurazione finalmente degna del Maggio.

Repliche Mercoledì 9 maggio, ore 20:00, Sabato 12 maggio, ore 15:30, Martedì 15 maggio, ore 20:00

 

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