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Francia: di fronte all’avanzata populista in Italia l’Europa erige le prime barriere

Parigi

Cosa pensano i francesi, e in particolare la sinistra transalpina, delle attuali vicende per la formazione del Governo in Italia è ben rappresentato da un articolo apparso oggi su Le Figaro, In Italia, in arrivo un governo antisistema, a firma Heuzé Richard.
L’appetito per il potere è il più forte, annuncia il giornalista francese, traendo la sintesi degli ultimi avvenimenti. Dalle elezioni del 4 marzo, Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno passato il tempo a litigare, ma, di fronte alla prospettiva di un ritorno alle urne in estate, il leader della Lega e del Movimento 5 stelle (M5S) intessono negoziati diretti per formare un governo comune, il primo al mondo forse a trazione interamente populista.
Domenica dovrebbero comunicare il loro programma e la lista dei ministri al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La svolta c’è stata mercoledì scorso, quando i due, sempre in costante contatto via Twitter, hanno richiesto una proroga di 24 ore, poi di tre giorni, di tempo a Sergio Mattarella. Intanto Silvio Berlusconi, partner con Matteo Salvini nella coalizione di centro destra che ha ottenuto il 37% alle elezioni, ha annunciato la sera stessa che non avrebbe posto alcun veto al possibile governo Lega- M5S. Non avrebbe votato la fiducia, ma optato per un’ opposizione costruttiva.
I due hanno continuato i loro colloqui e, nominata una commissione comune di esperti, stanno definendo il programma, che riprenderebbe in gran parte le promesse “folli” fatte da ciascuno di loro in campagna elettorale: abbandono della riforma delle pensioni del governo Monti, reddito della cittadinanza (costo da 15 a 35 miliardi di euro) dal 2019, legge sull’autodifesa, patto sugli immigrati (con l’obiettivo di 200.000 rimpatri), imposta minima (flat tax) al 15%.
Davide Casaleggio, l’eminenza grigia del MSS, ha annunciato che il contratto di governo sarà oggetto di voto su Internet da parte degli associati.
Intanto a Firenze si è svolta la conferenza sullo “stato dell’Unione Europea”, e in tale occasione il presidente Sergio Mattarella ha ammonito i due leader: “Non presentatemi nelle posizioni chiave del governo personalità ostili all’euro o all’Unione europea”.  Mattarella ritiene che il sovranismo sia una “formula del XIX secolo che non può essere applicata alle realtà di oggi” e non vuole sentire parlare di un “referendum sull’euro” come proposto dal fondatore del M5S , Beppe Grillo. D’altra parte ha elogiato la saggia politica di accompagnamento alla ripresa economica attuata dal presidente della BCE, Mario Draghi.

Da parte sua, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha ribadito in questo stesso forum che uscire dall’euro non avrebbe senso. Di fronte all’onda populista che si annuncia, l’Europa erige i suoi primi bastioni.

Questo il commento dell’articolista parigino, che rispecchia quasi fedelmente i concetti espressi già dal presidente Macron. Che ha condannato a Aquisgrana le pulsioni sovraniste e populiste soprattutto in alcuni paesi dell’Europa dell’est (quelli del gruppo di Visegrad), che cominciano a far capolino in altri Stati membri, fra i quali l’Italia.

elezioni, francia, Italia, politica


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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