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Polo delle Scienze Sociali di Novoli

Firenze, università: collettivi di sinistra pestano esponenti di azione Universitaria. La condanna del rettore

Nel 2010 Prodi contestato all'Università di Firenze

FIRENZE – «Oggi a Firenze tre ragazzi di Azione universitaria sono stati aggrediti a Novoli dai collettivi di sinistra mentre erano impegnati in un’iniziativa di protesta contro lo sciopero dei professori: uno di loro ha riportato la frattura dello sterno con prognosi di 20 giorni. Non è accettabile che nel 2018 dei ragazzi di 20 anni non possano svolgere iniziative senza essere aggrediti. Quanto accaduto oggi a Novoli è gravissimo: il rettore di Firenze garantisca la libertà negli spazi dell’Università oppure si dimetta. Appena il governo sarà insediato interrogherò il nuovo Ministro dell’Università sulla vicenda e lo stato di emergenza nei nostri atenei».

È quanto afferma il parlamentare di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli commentando l’episodio avvenuto oggi nella sede di via Forlanini. «In quindici pseudo-studenti pensano così di imporre l’arroganza della sinistra – sottolinea Donzelli – militarizzano l’università sfruttando una storica compiacenza del potere, universitario e non, per violare sistematicamente le regole e negare spazi a chi non la pensa come loro. Quello che è accaduto oggi è inaudito: usare la violenza contro chi svolge iniziative nell’interesse degli studenti è un sopruso da condannare senza indugi – conclude Donzelli – dalle istituzioni ci aspettiamo una reazione forte».

«Condanno nella maniera più netta l’aggressione portata oggi ai danni di alcuni giovani di Azione Universitaria che si trovavano fuori dai locali universitari presso il Polo delle Scienze sociali di Novoli e che ha richiamato l’intervento delle forze dell’ordine. Esprimo la mia vicinanza al giovane che ha riportato lesioni non lievi». Così in una nota diffusa in serata il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei. «La violenza fisica e verbale – aggiunge – deve essere respinta con fermezza e convinzione da parte di tutti coloro che credono nell’Università come luogo di confronto, anche schietto ma sempre rispettoso dei valori irrinunciabili della democrazia»

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