
Lavoro: boom di richieste di infermieri italiani in GB, ma mancano i candidati
TORINO – La carenza di infermieri non esiste solo in Italia. Se i giovani in cerca di lavoro si orientassero verso questa specializzazione abbondano i posti disponibili anche all’estero, in particolare in Inghilterra. L’agenzia specializzata orienta spiega che «Mentre all’Humanitas Gradeniego di Torino si presenteranno in 3 mila per 5 posti da infermiere, Orienta sta selezionando, anche per il 2018, 200 giovani per gli ospedali pubblici inglesi e non riesce a coprire il fabbisogno».
Crescono, infatti, le opportunità di posti di lavoro per i giovani infermieri italiani in strutture sanitarie all’estero, soprattutto in Gran Bretagna. Sono partiti già oltre 200 giovani italiani e nel 2018 le ricerche attive sono di altre 200 come nel 2017. Si aggiungono, inoltre, richieste anche dalla Germania.
«Prima del calo della domanda interna, i giovani a un anno dalla laurea – spiega Biazzo di Orienta- avevano un’occupabilità garantita al 100%. La professione di infermiere offriva una della maggiori garanzie di sbocco occupazionale. Oggi la percentuale è scesa al 40% e nel Sud Italia le cose vanno ancora peggio. In questo contesto, ci siamo resi conto, però, che in alcuni Paesi europei esiste una situazione opposta, soprattutto nel sistema sanitario pubblico della Gran Bretagna che offre prospettive a tempo indeterminato. La vera difficoltà non è nel trovare lavoro a questi giovani, ma nel coprire le tante richieste che arrivano. Il paradosso, in questo periodo, è la difficoltà di far fronte alla grande richiesta di infermieri soprattutto per limiti legati alla conoscenza della lingua inglese. Ad oggi solo il 15% delle richieste che pervengono dalle strutture sanitarie inglesi vanno in porto».