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Firenze, Maggio Musicale Fiorentino: debutta «La battaglia di Legnano» di Giuseppe Verdi

Una scena de «La battaglia di Legnano» di Verdi, al Maggio da martedì 22 a giovedì 31

FIRENZE – Al Teatro del Maggio, da martedì 22 a giovedì 31 maggio va in scena «La battaglia di Legnano» di Giuseppe Verdi, seconda opera dell’81° Festival del Maggio Musicale Fiorentino. L’Orchestra e il Coro del Maggio sono diretti da Renato Palumbo; la regia è di Marco Tullio Giordana, vincitore di quattro David di Donatello, che non si dedica alla regia d’opera dal 1990, quando firmò la regia dell’«Elisir d’amore» di Donizetti per il Teatro Verdi di Trieste.

 «La battaglia di Legnano» non è certo fra i titoli più rappresentati (non per nulla è nel cartellone del Festival, dove programmaticamente prevalgono le rarità, e non in quella della Stagione), ma, come tutto quello che ha scritto Verdi, non è affatto priva di interesse. L’opera fu composta in un momento di grande fermento patriottico, nel fatidico 1848 che vide ribollire la nostra Penisola e l’Europa intera, e segna il momento di maggior consonanza tra Verdi e gli ideali del Risorgimento. La prima assoluta fu il 27 gennaio 1849, al Teatro Argentina di Roma. Il 9 febbraio fu proclamata la Seconda Repubblica Romana, con fuga del papa a Gaeta. Durò poco, fino al 4 luglio (causa intervento di Luigi Napoleone Bonaparte), ma lì per lì l’entusiasmo non mancò e pare che il popolo per le strade inneggiasse a Verdi e all’Italia canticchiando brani dell’opera appena rappresentata, subito dopo il trionfale debutto. Sentimenti patriottici debordano fin dal primo atto (uno dei punti più noti dell’opera è il coro «Viva Italia! un sacro patto / tutti stringe i figli suoi […] Viva Italia forte ed una / colla spada e col pensier! / Questo suol che a noi fu cuna / tomba sia dello stranier!»). Verdi aveva chiesto al suo librettista, Cammarano, versi forti ed energici che esprimessero al meglio i sentimenti di rabbia e insofferenza del popolo soggiogato dallo straniero.

Soltanto nel 1916 ci fu la prima dell’opera alla Scala e soltanto nel 1959 fu data al Teatro della Pergola di Firenze (diretta da Vittorio Gui) e alla Fenice di Venezia.

La vicenda è ispirata alla tragedia di Joseph Méry «La Bataille de Toulose» e si svolge nel 1176: le truppe dell’l’imperatore Federico Barbarossa stanno per invadere Milano, ma la strenua resistenza opposta dai Comuni lombardi – riuniti nella famosa Lega Lombarda – riuscirà a bloccarlo a Legnano.

La trama. Nel primo atto (intitolato «Egli vive!») Rolando (baritono) abbraccia l’amico Arrigo (tenore), creduto morto in battaglia. Lida (soprano), in passato fidanzata di Arrigo, ha sposato nel frattempo Rolando, cedendo alla volontà del padre. Un araldo comunica l’arrivo dell’esercito di Federico Barbarossa. Mentre Rolando è in riunione nel senato, Arrigo rimprovera Lida di infedeltà. Nel secondo atto (titolo: «Barbarossa»), su invito della Lega, Arrigo e Rolando arrivano a Como per convincere i capi dell’esercito a spostare il campo. L’imperatore (basso) minaccia di distruggere l’esercito lombardo a Milano, mentre i due eroi lombardi inneggiano alla liberazione dall’imperatore straniero. Nel terzo atto («L’infamia»)Arrigo decide di entrare a far parte dei Cavalieri della Morte, lo squadrone di cavalieri chiamati a difesa del Carroccio, anche se Lida gli invia una lettera per dissuaderlo. La missiva viene intercettata da Marcovaldo (baritono), un prigioniero tedesco invaghito di Lida, e consegnata a Rolando, che si accinge a partire. Lida incontra di nascosto Arrigo e gli confessa il suo amore pur dichiarandosi fedele a Rolando. Scoprendo Lida e Arrigo a colloquio, Rolando rinchiude Arrigo nella torre: così non potrà raggiungere i Cavalieri della Morte e sarà disonorato. Arrigo fugge dalla finestra gettandosi nel fiume. Nel quarto atto («Morire per la Patria!») le donne dei soldati milanesi, fra cui Lida, pregano per i loro uomini in guerra, giustappunto impegnati nella battaglia di Legnano. I soldati tornano dopo aver sconfitto Barbarossa, ferito gravemente da Arrigo. Anche quest’ultimo, ferito a morte, spira poco dopo tenendo in pugno vicino al cuore il vessillo del Carroccio e giurando solennemente a Rolando che Lida è innocente.

«La battaglia di Legnano», tragedia lirica in quattro parti su libretto di Salvadore Cammarano, musica di Giuseppe Verdi. Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Renato Palumbo. Regia Marco Tullio Giordana. Scene e luci Gianni Carluccio. Costumi Francesca Livia Sartori, Elisabetta Antico.

Federico Barbarossa: Marco Spotti – I Console di Milano: Egidio Massimo Naccarato – II Console di Milano: Nicolò Ayroldi – Il Podestà di Como: Adriano Gramigni – Rolando: Giuseppe Altomare – Lida: Vittoria Yeo – Arrigo: Giuseppe Gipali – Marcovaldo: Min Kim – Imelda: Giada Frasconi – Uno Scudiero / Un Araldo: Rim Park

Teatro del Maggio (Piazzale Vittorio Gui)

Martedì 22 maggio 2018, ore 20 – Venerdì 25 maggio, ore 20 – Domenica 27 maggio, ore 15:30 – Giovedì 31 maggio, ore 20

Biglietti da 10 a 100 euro, in vendita anche online senza sovrapprezzo sul sito del Teatro del Maggio

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