Skip to main content

Pubblica amministrazione: i debiti verso le imprese superano ancora i 30 miliardi

ROMA – Nonostante la situazione risulti leggermente migliorata, la Pubblica Amministrazione continua ad essere una grande debitrice nei confronti della imprese, con ritardi importanti, anche se i tempi di pagamento risultano meno lunghi rispetto al 2016. Senza stare a ricordare le bombe di Renzi, le promesse non mantenute dopo il solenne giuramento nel salotto di Bruno Vespa (il priore di Monte Senario li sta ancora aspettando) l’ammontare dei debiti risulta imponente. 31 miliardi di euro, dimezzati rispetto ai 60 di partenza, ma sempre tanti.

A rivelarlo sono i dati elaborati dall’ufficio studi di Banca IFIS, riassunti nell’analisi “Market Watch PA” e presentati in occasione del Forum PA 2018: nel 2017 l’ammontare complessivo stimato dei debiti commerciali era di circa 31 miliardi di euro, pari al -6% rispetto al 2016, con il 62% degli enti pubblici che paga in ritardo.

Il ritardo registrato di fornitori della PA è di 30 giorni in più rispetto alla media del settore di appartenenza. Un ritardo non di poco conto, che dà luogo ad una importante crisi di liquidità per le imprese, soprattutto di piccole dimensioni.

In particolare l’analisi “Market Watch PA” ha rivelato che:

29-57 sono i giorni medi di ritardo accumulati dagli enti pubblici nel 2017;
543 e 310 giorni sono i picchi nei giorni di ritardo registrati nel 2017 da Province e Comuni (enti in “maglia nera” per ritardo nei pagamenti);
500 sono le imprese in media che ogni mese fanno domanda di certificazione dei crediti commerciali verso la PA nella Piattaforma Crediti Certificati del MEF;
oltre 32mila le imprese che dal 2012 hanno fatto domanda di certificazione, corrispondente a 161mila domande per un controvalore di 16 miliardi di euro;
1 milione il numero dei fornitori della PA che nel 2017 ha emesso almeno una fattura elettronica nei confronti degli enti pubblici;
3,4 milioni è il numero di imprese che nel 2019 utilizzeranno la fatturazione elettronica (obbligatoria dal 1° gennaio 2019 per tutte le transazioni B2B).

Alcuni istituti di credito hanno lanciato piattaforme fintech che consentono di far fronte ai ritardi nei pagamenti da parte della PA: l’impresa che possiede i crediti certificati può effettuare con pochi click il preventivo online basato sul credito che detiene nei confronti degli enti pubblici e sulla reale fattibilità del finanziamento. Entro 48 ore viene completata la valutazione della richiesta e, una volta ottenuto il via libera da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la banca eroga il credito richiesto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo