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Firenze: 1.500 educatori a rischio, la Cgil manifesta davanti alla prefettura

FIRENZE – Presidio con bandiere al vento di una delegazione della FP Cgil davanti alla prefettura per tutelare le ragioni di 1.500 educatori che rischiano di perdere il posto. Sullo striscione campeggiava la scritta «Lavoratori e lavoratrici delle cooperative sociali», che ovviamente in Toscana, terra rossa da sempre, anche se recentemente il colore si è un po’ sbiadito, hanno un grosso seguito.

«Con il riordino della professione di Educatore, inserita nella legge di bilancio 2018,  – afferma il sindacato – sono a rischio i tanti educatori ed educatrici che lavorano nei servizi socio assistenziali e socio educativi del nostro territorio. La legge, infatti,prevede per chi non ha la laurea in scienze dell’educazione, l’obbligo di riqualificarsi entro tre anni tramite un corso universitario a costi esosi. Le clausole di salvaguardia previste dalla legge, per chi non ottiene la qualifica, non sono sufficienti in caso di cambio d’appalto, e la maggior parte di questi lavoratori e impiegata in appalti pubblici, gestiti da cooperative. Parliamo di circa 1500 educatori nel territorio fiorentino che già svolgono questa professione, nei servizi che si occupano di adolescenti a rischio, disabili, anziani, migranti, soggetti fragili e marginali».

Per questo il sindacato chiede di riconoscere la qualifica a chi già lavora nei servizi recuperando il DDL Iori nel testo approvato al Senato, il giorno 11/10/2017 in 7° Commissione (sede referente).

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