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Venezia: la giunta approva il daspo per i turisti che causano degrado alla città

VENEZIA – La giunta comunale lagunare lancia la lotta al degrado provocato anche dai molti turisti che bivaccano in città e ha varato un provvedimento, ora sottoposto all’approvazione del consiglio municipale, che vuole porre un freno all’occupazione del suolo pubblico, al sudiciume e alla mancanza di decoro nel centro storico, passando per la tutela dell’incolumità e della fruibilità urbana e la sicurezza. Recependo il decreto Minniti, il regolamento multa da 100 a 300 euro chi assumerà «condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione delle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano».

Non saranno più tollerati turisti che usano le calli come latrine a cielo aperto o quelli che si siedono a terra facendo i pic nic intralciando la circolazione. Stop, poi, a chi usa contenitori di vetro, ceramica e terracotta al di fuori dei plateatici, chi si sdraia per terra sui gradini dei ponti e dei portici monumentali. Con il provvedimento si cerca inoltre di mettere la parola fine alla moda dei tuffi in laguna; non saranno tollerati neppure i pediluvi in acqua o l’utilizzo delle tavole da surf per le bravate acrobatiche nelle aree allagate dalle acque alte.

Divieto anche alla consumazione di alcolici dalle 19 della sera alle 8 del giorno successivo al di fuori dei plateatici e comunque oltre 5 metri dal perimetro del locale. Venezia dice basta anche ai festeggiamenti che comportino il disturbo della quiete pubblica, compresi gli addii al nubilato e le lauree, ma anche a chi svolge mestieri girovaghi e abusivi come fotografi, «maschereri», arrotini e lustrascarpe.

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