Marchionne: il governatore Rossi, con molto poco buon gusto, critica il manager

FIRENZE – Il Governatore Rossi va controcorrente e, in questo momento in cui tutti tessono le lodi di Marchionne, da buon veterocomunista sottolinea i lati, a suo dire, negativi del manager, che ha ridotto al minimo la presenza degli operai, mito della sua concezione politica. «I giornali esaltano le sue capacità di leader e di innovatore. Ma, nel rispetto della persona, non si deve dimenticare la residenza in Svizzera per pagare meno tasse, il Progetto Italia subito negato, il baricentro aziendale che si sposta in Usa, la sede legale di FCA in Olanda e quella fiscale a Londra». Lo scrive in un post su fb il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a proposito di Sergio Marchionne e sottolinea anche il suo «autoritarismo in fabbrica per piegare lavoratori e sindacati; e gli occupati che sono passati dai 120000 del 2000 ai 29000 di oggi. Marchionne era un manager capace, soprattutto per gli azionisti, ma certo poco o per niente attento alla storia e agli interessi industriali del Paese, il quale, d’altra parte, ha avuto una politica debole, priva di strategie industriali, che sostanzialmente ha lasciato fare», prosegue Rossi secondo il quale «nel momento di dolore non si deve però dimenticare la complessità e gli errori che sono stati commessi in questi anni e che alla fine sono stati pagati dai lavoratori e dai giovani in cerca di occupazione. Mantenere una visione critica è la condizione indispensabile per provare a fare meglio», conclude il governatore della Toscana.
