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Terrorismo: espulsi due stranieri, uno era nella lista dei foreign fighter

ROMA – Continuano le espulsioni di stranieri ritenuti pericolosi per la sicurerzza dello Stato. Un cittadino sloveno di 28 anni, inserito nella lista consolidata dei foreign fighter, è stato espulso, con accompagnamento alla frontiera, per motivi di sicurezza dello Stato e motivi imperativi di pubblica
sicurezza». Lo fa sapere il Viminale.
L’uomo è sospettato di essere stato responsabile di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di essere partito nel 2014 per la Siria allo scopo di combattere tra le fila dell”Isis. Arrestato per questi motivi, nell’ambito di un’ndagine internazionale, era stato estradato verso
l’Italia, dove è stato detenuto, sottoposto a monitoraggio carcerario e inserito nel più alto livello di analisi. Scarcerato è stato immediatamente accompagnato alla frontiera. Salgono così a 307 le espulsioni eseguite dal gennaio 2015, di cui 70 nel 2018.

Inoltre un altro migrante di origine somala, compagno di stanza nel centro di accoglienza di
Campomarino (Campobasso) di un connazionale arrestato dalla Digos nel marzo 2016 per istigazione al terrorismo, è stato espulso dal territorio nazionale con rimpatrio in Somalia. Un
suo amico, di origine tunisina, protagonista di minacce telefoniche a un ex mediatore culturale del punto di accoglienza campomarinese, è stato rimpatriato con volo charter nel suo centro di origine in Tunisia.
I provvedimenti scaturiscono da dettagliate indagini della Digos di Termoli a carico dei due stranieri. Il somalo, richiedente asilo, M.M.A. di 29 anni, era entrato in Italia a maggio del 2015 venendo poi trasferito a Campomarino. Era il compagno di stanza all’interno del centro di
accoglienza del somalo di 24 anni finito in cella a marzo 2016 e condannato a 2 anni e 6 mesi per istigazione al terrorismo dal Tribunale di Campobasso, sentenza confermata in appello e resa
definitiva per inammissibilità del ricorso in Cassazione. Ha evidenziato un forte legame con
l’arrestato, dimostrando di condividerne ideologia e intenti.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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