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Governo: Conte tace, ma sproloquiano i suoi vice. Ogni giorno annunci per coprire il nulla fatto finora

ROMA – Mentre il premier Conte gira di qua e di là cercando d’intessere intese e accordi internazionali, ma resta silente soprattutto sul programma di governo e sulla sua per ora inesistente  (o quasi) esecuzione, parlano a iosa i suoi vice. Si vede che stanni riprendendo le cattive abitudini di Renzi, che quand’era al governo era sempre sul proscenio, e mal gliene incolse.

Di Maio si dedica ai temi del lavoro e delle pensioni, minacciando sfracelli e denunciando il flop delle politiche passate, Salvini batte soprattutto sul suo chiodo fisso, gli immigrati, e sul fisco. Ma per ora di risultati, a parte un’ulteriore diminuzione degli arrivi degli immigrati, se ne vedono pochi. E quindi meglio distrarre l’opinione pubblica con le denunce degli sprechi dell’aereo di Renzi e con le minacce di tagli ai vitalizi e alle pensioni d’oro.

Ecco una sintesi delle «bombe» vicepresidenziali di ieri.

DI MAIO – Sui voucher: «Non ho nessun problema a dire che io non sono d’accordo sulla liberalizzazione dei voucher. Quanta gente è passata per i voucher negli ultimi 5-6 anni? I voucher, se si dovevano fare, li abbiamo fatti con criterio, si dovevano fare per poche ore a settimana e per alcune categorie, solo per alcuni settori. Noi l’abbiamo fatto per le strutture alberghiere, per l’agricoltura, massimo un tot di dipendenti, massimo di ore, perché ci possono essere dei picchi di produzione, hai bisogno di più dipendenti per 2-3 giorni, ma se ne hai bisogno per 2-3 settimane ci sono altri tipi di contratti che garantiscono le persone; non ci sono solo i voucher, soprattutto se il voucher te lo danno la mattina e te lo metti in tasca e poi ti pagano in nero e tu glielo ridai quando vai via dal lavoro. Queste cose le conosciamo e metteremo al lavoro l’ispettorato del lavoro»

Sul Jobs Act di Renzi: «in Italia si è fatto il Jobs Act per far venire le grandi big Company internazionali a sfruttare la nostra gente, ed è per questo che si stanno ribellando contro il
decreto dignità: non per fare gli interessi dei piccoli e medi imprenditori, ma per fare gli interessi dei soliti, i grandi, quelli che vengono dall”estero, che gli hanno dato qualche tangente in passato per avere lo sblocco di un autorizzazione edilizia e poi sfruttare i nostri ragazzi. Non ho nessun
problema a dire queste cose qua». Accusa pesante, attendiamo la reazione del rottamatore.

SALVINI – Per una volta lascia da parte i migranti e parla di fisco. A margine della Festa della Lega Romagna a Cervia, nel Ravennate, a chi gli chiedeva se fosse possibile un aumento dell’IVA il ministro leghista risponde: «No, è escluso. Lavoro, tasse e sicurezza, tutto il resto viene dopo – ha
argomentato -: l’emergenza è pagare meno tasse, fare lavorare i giovani. La legge Fornero – ha concluso sarà smontata pezzo per pezzo e le cartelle esattoriali verranno stracciate».

Altre dichiarazioni, altri annunci, armi di distrazioni di massa. Oggi, domenica, forse ci sarà una tregua, ma domani è un altro giorno….


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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