Pensioni, riforma giallo-verde: dirigenti d’azienda e Forza Italia contro grillini e Di Maio, non sanno quello che fanno

ROMA – Oltre a Repubblica e molti altri giornali ed esperti, fra i quali Firenzepost, come ha ricordato il nostro Direttore, anche il mondo dell’alta dirigenza spara a zero contro il progetto di tagli alle pensioni d’oro presentato dal governo giallo-verde e spiegato in maniera ridicola dal premier Di Maio, che secondo molti non ha letto l’ultima versione del testo.
Di Maio, afferma Giorgio Ambrogioni, presidente dell’organizzazione sindacale Cida, «non ha letto la proposta di legge presentata alle Camere qualche giorno fa e che non parla di ricalcolo in base ai contributi versati, ma di un taglio secco in base all’età anagrafica in cui sono andati in pensione» i soggetti interessati dal provvedimento. Il progetto di legge infatti non calcola la differenza tra contributi versati e contributi ricevuti, ma si limita a ricalcolare l’età della pensione di vecchiaia secondo un’astrusa tabella, inventata da Boeri, calcolata oggi sulle speranze di vita attuali, compiendo così una penalizzazione sul metodo retributivo.
Quello sulle pensioni è argomento caldissimo di un’estate già rovente di suo. Contro la componente grillina del governo Conte anche il ‘fuoco azzurro. Per Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia, infatti, il ddl sulle pensioni d’oro «rischia di far sembrare la Fornero il paradiso in terra», una proposta che «prepara una macelleria sociale». Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, capigruppo di FI di Camera e Senato, sottolineano un’annunciata «campagna d’autunno contro i pensionati» secondo una «logica punitiva» riferendosi al più ampio intervento sulle pensioni che si profila in vista della manovra.
