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Mario Monti al centro del match D'Alema-Di Pietro

Governo: spread ancora oltre 290 punti, e Monti ha confessato che nel 2011 parlò con Soros

Mario Monti

MILANO  – L’accelerazione dello spread volato fino a 315 dopo la presentazione delle Note al Def, poi sceso, ma in altalena negli ultimi giorni, ha indotto alcuni membri del Governo a dichiarare che si tratta nuovamente di una manovra programmata ad arte per mettere in difficoltà o addirittura far cadere l’esecutivo, come già avvenne nel 2011.  Quando Napolitano, dopo aver decretato la caduta di Berlusconi, affidò le redini a Mario Monti.

Salvini, commentando gli ultimi avvenimenti, aveva addirittura azzardato un commento nel quale chiamava in causa la speculazione internazionale, facendo l’esempio di Soros.

Un testimone non sospetto, ma ingenuo, ha dato sostanzialmente ragione al viceministro leghista. Qualche giorno fa, nel corso della trasmissione 8 e mezzo di Lilli Gruber su La7, è stato proprio Mario Monti a confermare direttamente quest’inquietante ipotesi. Ha ricordato che nel 2011, regnante Re Giorgio Napolitano, si era negli anni più bui dello spread, Silvio Berlusconi era stato da poco defenestrato e fu nominato premier da Re Giorgio proprio Mario Monti. Ebbene lui stesso ha candidamente confessato che proprio allora Soros ebbe un colloquio con lui: «Soros mi chiamò suggerendomi di chiedere aiuto all’Europa – ha rivelato -, ma noi volevamo evitare di far entrare la Troika e non seguimmo quel consiglio. Ma Soros era molto preoccupato per la situazione italiana», rivela Monti. Che c’entrava Soros con l’Italia e perché Monti gli dette ascolto, sia pure non seguendo (sembra) i suoi consigli? A quale titolo il finanziere finanziatore delle Onlus dava consigli a Monti poco dopo il crollo di Berlusconi? Che cosa voleva? E che cosa vuole oggi? Domande legittime, perché la situazione di oggi, per certi versi, si avvicina a quella del 2011: un governo inviso a Bruxelles, la tensione sui mercati, lo spread che sale, manca solo l’apporto, a quel tempo decisivo, di Re Giorgio.

Naturalmente la parte politica interessata (tutta la sinistra) e la stampa omologata hanno fatto finta di nulla, non riportando alcunché di tali dichiarazioni, ma si tratta di un precedente che fa riflettere e che dovrebbe far riflettere non solo il Governo, ma soprattutto Mattarella sui futuri sviluppi delle vicende italiane, impedendo che questi dipendano dalla volontà e dagli interventi a gamba tesa degli ambienti speculativi, dei mercati e di parti politiche interessate a riconquistare il potere, per non perdere le secolari clientele.

Monti, Soros, spread

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