Sesto Fiorentino: padre e figlio uccisi a colpi di pistola da un vicino

SESTO FIORENTINO (FIRENZE) -Duplice omicidio a Sesto Fiorentino (Firenze). Padre e figlio, Salvatore e Simone Andronico, 66 e 31 anni, sono stati uccisi a colpi di pistola da un vicino. Il presunto autore autore del delitto è stato arrestato. Sarebbe stato identificato per Fabrizio Barna, 53anni. Secondo quanto si apprende il duplice omicidio sarebbe avvenuto in una casa colonica dove padre e figlio stavano lavorando. Barna aveva una pistola regolarmente denunciata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e personale del 118. Liti di vicinato per i rumori causati dai lavori di ristrutturazione di una casa sarebbero alla base del duplice omicidio avvenuto in un borgo rurale di in via dei Grilli.
Ha udito gli spari e, incuriosita dalle esplosioni, è andata verso il piccolo cantiere per vedere cosa fosse successo: così una vicina delle vittime ha scoperto i cadaveri di padre e figlio. La donna si è sentita male e, nell’immediatezza, ha accusato un malore anche la moglie e madre delle due persone morte. Le due donne hanno fatto in tempo a dare l’allarme, poi sono state soccorse e portate in ospedale.
Il sostituto procuratore Christine von Borries, magistrato di turno, ha raggiunto il luogo del duplice omicidio di Sesto Fiorentino per un sopralluogo insieme agli investigatori dei carabinieri. L’area è stata delimitata e circoscritta per evitare l’accesso durante i rilievi. Anche i parenti delle vittime sono arrivati nel piccolo gruppo di case dove si è verificato il duplice delitto: pianti e lacrime di disperazione, più invettive contro l’omicida, si sono udite a distanza.
Familiari, parenti e conoscenti di padre e figlio ammazzati saranno sentiti dagli investigatori dei carabinieri riguardo a minacce, fatte anche con la pistola, da Fabrizio Barna alle due vittime in periodi scorsi. Lo ha detto il pm Christine von Borries. Il magistrato ne ha parlato ai giornalisti che riferivano di alcune frasi di conoscenti fatte sul posto poco prima. Da queste affermazioni, sembra che la famiglia delle vittime abbia
segnalato di recente alle autorità che il vicino li aveva minacciati con l’arma. Il pm Christine von Borries ha delegato i carabinieri per le indagini. Il cantiere e la casa dove è avvenuto il duplice omicidio restano sotto sequestro per gli accertamenti del medico legale.
Non risultano pregresse denunce o segnalazioni di liti tra le parti coinvolte alle forze di polizia. E’ quanto precisano fonti investigative dell’Arma dei carabinieri riguardo alla circostanza che in tempi
passati le stesse vittime o i loro familiari abbiano segnalato alle autorità che Fabrizio Barna li avesse minacciati con la pistola durante una precedente lite per i lavori di ristrutturazione della casa.
Una conoscente della famiglia, anche in presenza di giornalisti e telecamere, aveva detto che le vittime avevano riferito alle autorità del posto di minacce subite dal vicino.
LA RICOSTRUZIONE AGGIORNATA
Un colpo alla testa del padre e poi anche un altro, quindi una scarica di proiettili sul figlio. Fabrizio Barna, 53 anni, disoccupato, avrebbe inteso punire così, in una lite di vicinato, i nuovi venuti, una famiglia che aveva acquistato la casa accanto alla sua e che la stava ristrutturando. Barna ha rincorso e ucciso subito Salvatore Andronico, 66 anni, ingegnere di Trenitalia in pensione: era tra i condannati per la strage ferroviaria di Viareggio e stava aspettando il processo di appello per dimostrare la sua innocenza. Poi ha freddato con più colpi il figlio Simone Andronico, 31 anni, ingegnere in un’azienda del settore aerospaziale del gruppo Leonardo-Finmeccanica. Barna ha sparato con una pistola Beretta 98 semiautomatica regolarmente denunciata per uso sportivo. Otto bossoli calibro 9×21 sono stati repertati dalla divisione scientifica dei carabinieri nel fabbricato accessorio della casa, situata in via Grilli, borgo di collina circondato da olivi alle porte di Firenze.
Secondo i primi rilievi, solo un colpo sarebbe andato a vuoto. Gli spari sono stati sentiti da più persone. Un’altra vicina, 86 anni, è andata a vedere cosa succedeva e ha scoperto i due cadaveri. Si è sentita male, poi il 118 l’ha portata in ospedale. A distanza, nel raggio di un centinaio di metri, gli spari hanno destato allarme, anche tra i raccoglitori di olive. Una donna ha chiamato il 112 dopo aver sentito dal campo vicino
delle persone fuggire, una raffica di spari che non erano quelli di cacciatori in battuta e poi uno strano silenzio. Il luogo del duplice delitto è un cantiere edile. Simone Andronico, con l’aiuto del padre, stava ristrutturando la piccola colonica. I lavori sono cominciati nel gennaio scorso e fin dall’inizio – come emerge dalle prime indagini dell’Arma, coordinate dal magistrato di turno Christine von Borries – sono
sorti dissapori con Barna, il quale non avrebbe sopportato il cantiere. L’omicida, dopo la morte dei genitori, persi nel 2008 e nel 2012, vive da solo in via Grilli. Risulta che da mesi si lamentava per rumori e disagi fino a minacciare gli Andronico, anche con la pistola. Dopo un litigio, circa due mesi fa, padre e figlio si rivolsero allo sportello di mediazione sociale, un servizio privato convenzionato col Comune di Sesto che mira a comporre le criticità tra la popolazione. Gli operatori avrebbero scritto a Barna per avviare una mediazione ma non risultano sue risposte. Anzi, stamani ci sarebbe stata un’altra discussione quando Salvatore e Simone Andronico sono andati nel cantiere. Il 53enne, dopo aver ucciso, ha aspettato i carabinieri e si è fatto arrestare senza opporre resistenza.
