Firenze: antagonisti condannati per gli scontri alle Piagge
FIRENZE – Si è celebrato al palazzo di giustizia il processo per gli scontri tra antagonisti e forze dell’ordine alla manifestazione organizzata della Rete Antifascista, al quartiere delle Piagge il 16 dicembre 2014, e il tribunale ha condannato a un anno di reclusione sette esponenti dell’area antagonista e a 11 mesi e 15 giorni un altro manifestante.
Le accuse erano di adunata sediziosa, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni al porto abusivo di bastoni. Per quattro degli imputati la pena è stata sospesa ed è stata concessa la non menzione sul casellario giudiziario . Per un altro manifestante e per uno degli organizzatori al quale la procura contestava di non aver osservato le prescrizioni del presidio sono cadute tutte le accuse perché il fatto non sussiste .
Si ricorderà che, in quel pomeriggio del mese di dicembre nel quartiere delle Piagge quattrocento persone erano scese in strada per protestare contro il presidio organizzato da Forza Nuova a Peretola, qualche centinaio di metri più in là. Con striscioni e bandiere, c’erano esponenti del Movimento di lotta per la casa e dell’area antagonista dell’Anpi e della Rete Antifascista, oltre a i collettivi, Sel, Rifondazione Comunista, il Partito Comunista dei lavoratori. Quando il presidio decise di muoversi per raggiungere il corteo di Forza Nuova, le forze dell’ordine furono costrette ad agire. Ed esplosero i tafferugli.
Gli agenti, in tenuta antisommossa, intervennero con tre cariche di alleggerimento. Alcuni manifestanti, hanno poi ricostruito le indagini, con il viso coperto da caschi da motociclista e cappucci, attaccarono gli agenti con un fitto lancio di sassi e bottiglie al grido di «via fascisti e polizia». Poi con bastoni e manici di piccone aggredirono le forze dell’ordine. Gli scontri andarono avanti per mezz’ora. Solo alla terza carica di alleggerimento la situazione ritornò tranquilla. Al processo la Procura aveva sollecitato per gli imputati condanne comprese tra 2 mesi a 1 anno e 8 mesi. Ma il tribunale ha inflitto pene meno severe.
