Virus informatici: un rimedio per i pc infettati dal GrandCrab. Lo annuncia la Polizia postale

ROMA – Da oggi sarà possibile recuperare i file infettati da GrandCrab, uno dei malware più aggressivi degli ultimi mesi, che ha contagiato quasi mezzo milione di pc da quando è stato rilevato per la prima volta nel gennaio 2018. Un nuovo strumento di decrittografia è stato infatti realizzato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con Europol.
Una volta che il ransomware rileva il computer di una vittima e crittografa i suoi file, richiede un riscatto che va da 300 a6000 dollari. Il riscatto deve essere pagato tramite valute virtuali, note per rendere difficilmente tracciabili le
transazioni online, come Dash e Bitcoin. Nella sua attuale versione, la quinta, il malware continua ad essere aggiornato ad un ritmo aggressivo. I suoi sviluppatori stanno rilasciando costantemente nuove versioni, con nuovi e più sofisticati campioni messi a disposizione per bypassare le contromisure dei fornitori di servizi di cybersicurezza.
La rapida diffusione di GandCrab è dovuta ad uno schema di ransomware-as-a-service, che offre sul darkweb, anche agli aspiranti cybercriminali con poca o nessuna esperienza tecnica, un toolkit per lanciare attacchi di malware facili e veloci, in cambio del 30% di ogni pagamento di riscatto. Le vittime di tale campagna ransomware possono visitare il sito
https://urlsand.esvalabs.com/?u=http%3A%2F%2Fwww.nomoreransom.org&e=d5c8475b&h=a7c5cfe6&f=n&p=y e provare questo nuovo strumento di decrittografia che è disponibile gratuitamente.
