San Giuliano di Puglia: a sedici anni dal terremoto, in cui morirono 27 bambini, Guido Bertolaso ricorda quei giorni

SAN GIULIANO DI PUGLIA – Il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli intervenuto al Giorno della Memoria a San Giuliano di Puglia, giornata di commemorazione dei 27 bambini e della maestra, morti nel crollo della scuola Jovine il 31 ottobre del 2002, ha affermato giustamente: «Per il futuro ci auguriamo che questa tragedia ci insegni ad avere cura del nostro territorio, delle nostre case, a migliorare la qualità del nostro costruito, ad evitare il ripetersi di situazioni di questo tipo». Se lo dice l’attuale responsabile della protezione civile, vuol dire che finora è stato fatto molto poco e che Governi e amministrazioni pubbliche non hanno colto la lezione di quei giorni e di tanti atri eventi tragici del nostro paese.
Permettete una riflessione personale, perché subito dopo quel tragico evento, anzi dopo 5 mesi con colpevole ritardo, il Governo di allora decise di mandarmi come prefetto in Molise per dare una mano ai soccorsi, alla ricostruzione e per organizzare l’azione dello Stato. In Molise gli enti locali non avevano energie e organizzazioe sufficienti, La Regione è piccola, i Comuni anche e quindi il peso maggiore lo sostenne lo Stato. All’inizio il solo Bertolaso, allora Capo della Protezione civile, che portò avanti, fra mille difficoltà un’opera magistrale, coadiuvato poi da me che ho agito al suo fianco per 10 mesi, organizzando le forze dello Stato e del volontariato accorso da tutt’Italia.
Quell’esperienza mi ha toccato profondamente dal punto di vista umano e professionale, ma non voglio parlarne io direttamente, lascio il racconto e il giudizio a un testimone autorevole, lo stasso bertolaso che, dichiarato cittadini onorario di San Giuliano di Puglia, è tornato in quel paese in occasione della giornata del ricordo.
«È come se fosse successo la notte scorsa. Non è che sia cambiato molto per quello che riguarda il dolore e anche la rabbia per quello che è accaduto. Questo sacrificio di questi bambini e di questa insegnante mi sembra che continui ad insegnare molto poco. Continua ad esserci una memoria cortissima nel nostro paese anche per le vicende degli ultimi giorni – ha aggiunto – 11 morti per un maltempo previsto e preannunciato sono lì a dimostrare, oltre a tutti i danni materiali che ci sono stati, quanto siamo incapaci di fatto di organizzarci, di gestire meglio un Paese che è bellissimo e per questa ragione è molto fragile». Sulla sua esperienza a San Giuliano di Puglia, Bertolaso sottolinea: «Qui ho fatto quello che potevo quando avevo un ruolo, dei compiti, avevo delle responsabilità. Questo paese ha saputo raddrizzarsi, ha ricostruito, c’è un centro storico molto bello. Di fatto nessun abitante ha lasciato questo
territorio che è un altro segnale molto significativo del fatto che si sia lavorato bene. Infatti, siccome si è lavorato bene non ne parla nessuno. Il mio unico sforzo è quello di cercare di diffondere in Italia l’esperienza di San Giuliano in modo che si evitino tragedie del genere e, se si deve ricostruire, ricominciare, si prenda anche questa esperienza come esempio».
Mentre gli ultimi Governi continuano ad affidare il compito della ricostruzione a Regioni e Commissari inefficaci. Ha proprio ragione Bertolaso, chi ha operato bene e con giudizio non viene ricordato, si dà fiato a politici e tecnici improvvisati che gridano alla luna e concludono molto poco. Questa è l’Italia.
