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Giovedì prossimo in sinagoga a Firenze medaglia a Vittoria Valacchi

Firenze, Shoah: suora e professoressa «Giuste tra le nazioni»

La Sinagoga di Firenze

FIRENZE – Ci sono, in Toscana, due nuove «Giuste tra le nazioni»: si tratta di Benedetta Pompignoli e la professoressa Nella Bichi, per quanto fecero per salvare Miranda
Servi Cividalli e sua madre Pia Ajò Servi. Stamani, 26 novembre, in sinagoga a Firenze la consegna, in memoria, delle medaglie del Memoriale della Shoah di Gerusalemme, lo Yad Vashem, a Raffaele Favilli, nipote di Nella Bichi, e Gigliola Pompignoli, nipote del fratello della religiosa, suora del convento francescano di via de’ Serragli, dove mamma e figlia si nascosero nel ’43. Tra gli interventi in sinagoga quello di Sara Cividalli, ex presidente della Comunità ebraica fiorentina e attuale Consigliere Ucei, figlia di Miranda e nipote di Pia Ajò Servi e che oggi, per la prima volta, ha parlato della storia della madre e della nonna, scoperta una decina di anni fa.

«È un momento importante della mia vita – ha detto – e io sono nata e vivo grazie a suor Benedetta e a Nella Bichi, due donne eccezionali, speciali che, a rischio della propria vita hanno permesso alla mia mamma di vivere e poi di scegliere di farmi nascere. Madri della mia mamma e mie madri per il loro essere se stesse, sempre, anche nei momenti più bui, madri per quanto mi hanno regalato e per quanto continuo a scoprire».

«La storia fa parte del nostro dna – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, tra i presenti alla cerimonia -. Noi non dobbiamo liberarci della storia, ma attingere dal passato per costruire un futuro migliore». Molte le scuole presenti: proprio ai ragazzi si è rivolto Nardella affermando che le nuove generazioni hanno la fortuna di non sapere cosa è stata la guerra. Per questo abbiamo bisogno delle testimonianze. Il sindaco di Firenze ha rivelato poi di «aver scovato negli archivi storici quali fossero i documenti che i funzionari del Comune stilavano negli anni delle persecuzioni razziali, avendo sentito una stretta al cuore quando ho trovato stampato tutti i documenti di schedatura dei cittadini fiorentini di razza ebraica».

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