Skip to main content

Ponte di Genova: Castellucci uscirà da Aspi. Memoria al pm: «La rete di Autostrade è sicura»

Giovanni Castellucci

GENOVA – Ha certificato che la rete che la rete gestita da Autostrade è sicura, aggiungendo le sue future dimissioni da Aspi (tra fine anno e l’assemblea dei soci del 2019) per concentrarsi solo su Atlantia.  E anche la disponibilità a parlare quando saranno chiare le cause che hanno provocato il crollo del ponte Morandi. Così l’amministratore delegato
di Autostrade, Giovanni Castellucci, indagato insieme ad altre 20 persone per il crollo che ha provocato 43 morti, convocato oggi, 28 novembre, in Procura a Genova non ha risposto alle domande del pubblico ministero Massimo Terrile, ma ha rilasciato spontanee dichiarazioni, articolate ancor più corposamente in una memoria depositata in cancelleria.

CASTELLUCCI – Il manager è arrivato in tribunale poco prima delle 10 , accompagnato dal suo legale, l’avvocato ed ex ministro della Giustizia, Paola Severino. Volto tirato, ma voce ferma mentre illustra ai tanti cronisti quanto detto al pm. «In quanto capo azienda – ha spiegato Castellucci – ho ritenuto di adempiere a un dovere etico, dando informazioni chiare ai magistrati in merito alle ulteriori verifiche e accertamenti sulla sicurezza della rete che stiamo conducendo anche con l’ausilio di società esterne. Ho evidenziato nel dettaglio che, dopo la tragedia di Genova, abbiamo promosso un’operazione straordinaria di monitoraggio delle infrastrutture della nostra rete. L’esito è assolutamente confortante. Ho rassicurato i magistrati che la nostra rete è sicura». «Ho chiarito ai pm – ha aggiunto Castellucci – che gli interventi di manutenzione effettuati dalla società, sulla base delle previsioni della Convenzione in essere, non vengono remunerati in alcun modo in tariffa». L’amministratore delegato ha poi ricordato che Aspi ha già avviato gli iter per il giusto risarcimento a 150 eredi delle vittime del ponte Morandi. Le sue dimissioni, che potrebbero arrivare tra la fine dell’ anno e l’assemblea dei soci del 2019, le ha spiegate sottolineando come fossero già state discusse durante il cda del 3 agosto, e quindi prima della tragedia. «Per il ruolo importante a livello mondiale che Atlantia ha assunto negli ultimi tempi, il processo di riduzione delle mie responsabilità in Autostrade, che era iniziato prima della tragedia, è ripreso».

MAGISTRATI – In mattinata il Consiglio superiore della magistratura ha visitato il il luogo dell’incidente e ha incontrato i magistrati del distretto della corte d’appello di Genova. In tribunale arriveranno 4 giudici e due pm in più proprio per far fronte alle emergenze investigative e processuali. Genova, intanto, continua a interrogarsi sui costi della tragedia. Secondo Confindustria per ogni anno che passerà fino alla ricostruzione di ponte Morandi, ci sarà una perdita di valore pari a 178 milioni per le attività portuali e logistiche e di 54 milioni per le attività industriali. Ma il danno si stima anche in extra costi per il personale dipendente fino a 68 milioni; mentre l’impatto economico a carico dei cittadini sarà di 64 milioni sugli spostamenti casa-lavoro e per 27 milioni di riduzione dei consumi. L’impatto indiretto sul Pil di Genova e Nordovest equivale a 784 milioni. Intanto continua l’analisi dei progetti per la demolizione e ricostruzione del viadotto. Tra i lavori presentati, oltre a quello del Codacons, almeno altri due puntano sul riutilizzo dei monconi. Si tratta dei progetti del gruppo Pizzarotti e di Ricciardello Costruzioni.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo