Roma: oltre 100 associazioni aderiscono alla Giornata internazionale contro le Grandi Opere

ROMA – Questo il comunicato delle oltre cento le associazioni e movimenti coinvolti sul territorio che hanno condiviso l’Appello SI’ – AMO LA TERRA!, per manifestare a livello nazionale in coincidenza della COP 24 sul clima che si svolge a Katowice, in Polonia, dal 3 al 14 Dicembre per tentare di contenere il riscaldamento climatico al di sotto della soglia di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
«L’8 Dicembre, celebrato come la Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili ed Imposte, è stata proposta fin dal 2010 dal Movimento No TAV. Sarà dunque una giornata di convergenza delle opposizioni su temi che si intrecciano strettamente: la difesa dei territori contro le Grandi Opere Inutili e Imposte e per assicurare il futuro del Pianeta a dimensione umana.
È noto che il clima è già in estrema crisi oggi e l’ultimo rapporto IPCC indica che le emissioni vanno ridotte subito, altrimenti nel 2030 avremo già superato la soglia di sicurezza del riscaldamento globale di 1,5°C. Gli eventi climatici estremi anche in queste settimane impongono anche ai più scettici, con la forza della devastazione, dal Nord al Sud Italia, l’evidenza degli sconvolgimenti climatici che da anni caratterizzano diverse regioni del Pianeta con conseguenze enormi per la desertificazione, per le carestie, per l’incremento esponenziale dell’inquinamento atmosferico, e per le migrazioni.
In occasione dell’8 Dicembre 2018 abbiamo tutte/i la responsabilità di organizzare una mobilitazione adeguata nei contenuti e nei messaggi programmatici, con la consapevolezza di agire in contemporanea con gli altri movimenti che si battono nelle diverse Regioni con piattaforme ed obiettivi analoghi, per chiedere rispetto e salvaguardia della salute e dei territori, più democrazia, nonché una chiara svolta nelle scelte energetiche fondate sul contenimento della quantità prodotta e sull’uso più efficiente di energia, sulla riconversione dal fossile alle rinnovabili pulite su modello diffuso, decentrato e socialmente partecipato.
Si chiede un cambio di rotta rispetto ad un paradigma energetico e produttivo, per il diritto al clima ed alla giustizia climatica, per favorire cooperazione e convivenza sociale.
Si chiede il diritto all’acqua pubblica, una nuova Strategia Energetica Nazionale riscritta senza interessi delle lobbies, in grado di superare la mistificazione della centralità del gas, la messa a soluzione delle scorie nucleari, per le bonifiche e per la messa in sicurezza del territorio, per una conversione economica a fini sociali degli investimenti destinati alle grandi opere inutili e dannose e alle spese militari, il disarmo nucleare.
Su tutto il territorio nazionale, dove maggiore è il radicamento dell’iniziativa dei movimenti di opposizione sociale alle Grandi Opere Inutili e Imposte, verranno organizzati momenti di lotta e di sensibilizzazione per favorire l’accelerazione verso lo STOP alle devastanti emissioni climalteranti.»
