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Global Compact: molte defezioni dei Paesi europei, il governo italiano non ci sarà

MARRAKECH – Il Global compact, il patto Onu sui migranti, spacca i governi (ultimo quello belga) e al summit
di Marrakech che si apre oggi ci saranno parecchie sedie vuote. Tutto è pronto per la firma dell’accordo, non vincolante, fortemente voluto dall’Onu nel tentativo di dare una risposta globale al problema delle migrazioni. Ma il summit che doveva riunire i 190 Paesi firmatari del Patto adottato a luglio a New York, ha già parecchie defezioni, soprattutto europee. I 27 dell’Unione che avevano a lungo parlato di negoziati a una sola voce, ora sono divisi: le misure previste, per molti Paesi, soprattutto dell”Est, sarebbero un’ingerenza nelle politiche nazionali. E a nulla è valso l’appello dell’Ue ai Paesi che hanno deciso di non partecipare.
I primi a defilarsi dal Patto, nel 2017, sono stati gli Stati Uniti. Poi, a luglio scorso, l’Ungheria del premier Vitkor
Orban. Da qui in poi una serie di defezioni a cominciare dal gruppo di Visegrad: Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e poi ancora Austria, Bulgaria, Croazia, Israele e Australia. La Svizzera ha annunciato che non andrà al vertice in attesa di un pronunciamento del Parlamento. Stessa posizione assunta dall’Italia, che pure aveva firmato il documento a New York, dove comunque l’argomento ha spaccato la maggioranza gialloverde.
Pur essendo una mera dichiarazione d’intenti, non vincolante e senza effetti giuridici, il Global compact provoca grandi dissapori all’interno dell”esecutivo. La Lega è in netto dissenso: il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si dice contrario perché, sostiene, il Patto metterebbe sullo stesso piano i migranti cosiddetti economici e i rifugiati politici.
Sul fronte opposto, favorevoli all’adesione, sono il premier Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi e il presidente della Camera pentastellato Roberto Fico. Mentre Luigi Di Maio ha preferito rimandare la decisione alle Camere. In tutto questo, del governo italiano a Marrakech, oggi e domani non ci sarà nessuno.
Il patto sui migranti ha provocato una crisi anche in Belgio. Il primo partito della coalizione, N-Va (l’Alleanza fiamminga di destra), ha ritirato i suoi ministri dal governo in contrasto con la decisione del premier Charles Michel di recarsi in Marocco per sottoscrivere l’intesa. L’N-Va chiedeva perlomeno l’astensione sul patto. Michel ora dovrà guidare un governo di minoranza, in vista delle legislative fissate per maggio 2019.
Il documento del Global Compact, 41 pagine, è stato negoziato per oltre 18 mesi e parla di immigrazione disciplinata, sicura, regolare e responsabile, fissando 23 obiettivi da centrare. Ma la sfida principale è quella di creare una rete internazionale per l’accoglienza di migranti e rifugiati. Si stima che siano 258 milioni i migranti in tutto il mondo, pari al 3,4% della popolazione totale.
Secondo le cifre fornite a luglio dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, dal 2000 ad oggi sarebbero morti in 60mila: in mare, nel deserto o altrove. Dopo la firma di Marrakech, il documento passerà all”Assemblea generale delle Nazioni Unite per un’ulteriore approvazione.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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