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Pensioni, tagli della contingenza. Conte maldestramente ironizza, opposizioni e sindacati insorgono

Vergognosa (forse involontaria) gaffe del premier Conte sui pensionati, con affermazioni che sono state poi corrette da Palazzo Chigi, ma la frittata ormai era fatta. Conte in conferenza stampa di fine anno a Roma, riferendosi ai tagli della contingenza sulle pensioni basse, ha affermato, scatenando l’ira di milioni di pensionati: «Neppure l”avaro di Moliere forse si accorgerebbe di qualche euro al mese in meno», ha ironizzato Conte, che poi rivolto ai pensionati ha aggiunto: «Ora scendono in campo, ma li ricordo silenti per la legge Fornero. Facciano la loro protesta in strada, ma non c’é un attentato alle pensioni, abbiamo operato con discernimento per una redistribuzione». Palazzo Chigi ha poi cercato di rimediare precisando che Conte si riferiva ai sindacati e non ai pensionati, ma tant’è!

Dure le critiche di opposizioni e sindacati, per tutti prendiamo quella del capogruppo di Fratelli d”Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida: «Troviamo in ogni caso sconcertante e vergognoso che un premier sferri un attacco così sgradevole nei confronti di una delle categorie più tartassate dai governi degli ultimi anni, compreso quello grillo leghista. Parliamo di milioni di persone, per lo più anziane, che hanno lavorato e pagato il dovuto allo Stato fino all”ultimo centesimo. I pensionati vanno sostenuti e tutelati, a maggior ragione quando ricopri il ruolo di presidente del Consiglio e vuoi accreditarti con i cittadini come l’avvocato del popolo». Anche Matteo Richetti (Pd) ci va giù duro: «Erano partiti per abolire la #Fornero e la povertà, e alla prima #manovra hanno rapinato i pensionati di oltre 3 miliardi e raddoppiato le tasse alle associazioni di volontariato. Conte, più che citare l”Avaro di Molière, farebbe bene a leggere i Miserabili di Hugo. #28dicembre».

I pensionati sono scesi in piazza in quasi tutte le maggiori città d’Italia, anche in Toscana a Firenze, Pistoia, Prato e Livorno, contestando proprio le misure del governo sulle quali il premier ha fatto ironia.

Ma più che le proteste saranno efficaci le misure e i ricorsi alla giurisdizione ordinaria e contabile che i sindacati già preannunciano. Il blocco ripetuto nel tempo della rivalutazione delle pensioni è incostituzionale come più volte riconosciuto dall’Alta Corte. Già nel 2015 infatti la Consulta con una sentenza, relatore il giudice Silvana Sciarra, aveva bocciato il blocco della perequazione introdotto nel 2011 dal governo Monti col decreto Salva-Italia, affermando in particolare: «l’interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato». Lo stesso concetto è perfettamente valido anche in quest’occasione. Anche per questo l’ironia di Conte sui pensionati è risultata inopportuna,controproducente e inaccettabile.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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