Battisti dal carcere: «Sono malato, sono cambiato». Francia esaminerà altre richieste estradizione

ORISTANO – Dopo la prima notte nel carcere di Oristano, Cesare Battisti ha parlato con gli agenti penitenziari e con il direttore dell’istituto di pena, come riferisce l’ex parlamentare sardo Mauro Pili. Queste sarebbero state le sue parole: «Mi dite in quale parte del mondo mi trovo? Ormai è tutto finito, ho 64 anni, sono malato, sono cambiato». Battisti ha anche incontrato il suo avvocato, Davide Steccanella, il quale ha dichiarato: «Non lo conoscevo, l’ho visto oggi per la prima volta». Aggiungendo che il colloquio è durato circa un’ora. Il legale si è limitato a spiegare che Battisti ieri ha avuto una giornata pesantina e che per giudicarlo umanamente un’ora non basta.  Il detenuto si è poi sottoposto alle visite mediche e ha incontrato il suo educatore.

Francia –  Non ci sono al momento domande di estradizione di altri rifugiati in Francia, quelle che saranno ricevute prossimamente da parte delle autorità italiane le analizzeremo in modo approfondito, caso per caso, come abbiamo fatto negli ultimi 15 anni: lo ha detto  un portavoce della ministra della Giustizia francese, Nicole Belloubet, rispondendo a una domanda su possibili future richieste di estradizione da Roma. «Tutte le richieste – prosegue il portavoce della ministra Belloubet – sono oggetto di valutazione caso per caso. Il ministero della Giustizia verifica in particolare, prima della trasmissione della richiesta di estradizione alle autorità giudiziarie francesi per l’esecuzione, la regolarità della richiesta, in particolare riguardo alla prescrizione dei fatti e al carattere politico del reato».

Garante – «Nei confronti di Battisti – afferma il garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma – è stato eseguito un decreto di estradizione ed è stata compiuta una azione di giustizia doverosa da parte dello Stato, alla quale plaudo. Mi riservo poi di verificare, e di valutare un intervento, se ci siano stati elementi di spettacolarizzazione e se in sede istituzionale sia stato usato un linguaggio aderente e conforme alla Carta Costituzionale».