Sea Watch: il Governo vuole spedire i migranti in Olanda, ma nel frattempo potrebbe intervenire la magistratura

ROMA – Non solo Salvini ha preannunciato iniziative contro il comandante e l’equipaggio della Sea Watch che avrebbe infranto le regole internazionali, ma tutto il governo sembra voler seguire questa linea. La conferma da Di Maio: «Il governo italiano è impegnato a produrre con le autorità tutte le informazioni con la magistratura affinché si possa sequestrare l’imbarcazione. Siamo anche impegnati a far arrivare in Olanda queste persone». Concetto confermato anche da Di Battista: «Tanto prima o poi sbarcheranno. Poi dovrebbero essere accuditi, e fatti partire con un aereo di linea verso Amsterdam».
Si parla di un’indicazione arrivata alla nave dall’Olanda, Stato di bandiera della Sea Watch 3, dopo il salvataggio dei migranti il 19 gennaio: secondo fonti del Viminale ci sarebbero elementi chiari che l’imbarcazione avrebbe dovuto dirigersi verso la Tunisia e invece si è prima diretta verso Lampedusa, poi Malta per poi comparire giovedì al largo della Sicilia. La Ong tedesca ha sempre detto una cosa innegabile: le condizioni del mare, in forte peggioramento nel Mediterraneo Centrale, costringevano a riparare verso zone più tranquille, come la costa siciliana. Ma per il Viminale questo non basterebbe a giustificare il comportamento della nave e si lascia intuire che nelle prossime ore potrebbe essere la magistratura, con un provvedimento verso il comandante o verso la stessa nave, a sbloccare la situazione, «costringendo» a quel punto il ministero dell’Interno ad autorizzare lo sbarco dei 47 a bordo.
I tre deputati saliti sulla nave chiedono che «il governo faccia sbarcare subito tutti». Salvini replica: «Parlamentari italiani non rispettano le leggi e favoriscono l’immigrazione clandestina?». Il Pd vuole una commissione parlamentare d’inchiesta e con Delrio annuncia «una staffetta democratica per garantire costante presenza sulla Sea Watch». Forse il Pd avrebbe altri più gravi problemi interni su cui riflettere, visto che la politica dell’accoglienza indiscriminata l’ha fatto crollare dal 40% al 17%.
