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Boeri: in audizione al Senato parte all’attacco del Governo su quota 100 e reddito di cittadinanza

Boeri e Renzi

ROMA – Il bocconiano presidente dell’Inps, Tito Boeri, non contento dei guasti fatti finora, approfitta delle audizioni al senato per criticare i provvedimenti governativi, continuando a espletare un’attività politica piuttosto che tecnica, visto che i numeri affossano la sua gestione, che ha portato il bilancio dell’istituto a un profondo sempre più rosso, anche per colpe non sue.

QUOTA 100 – In 3 anni potranno andare in pensione con quota 100 circa 650.000 persone, questa la stima di Boeri che in una audizione al Senato sottolinea che con quattro anni di anticipo l’importo della pensione si riduce di piu’ del 20%. Il pensionamento anticipato con la cosiddetta Quota 100 avvantaggerà soprattutto gli uomini del Nord, quelli con carriere più lunghe e continue. Secondo le stime dell’Inps sulla platea interessata,  gli uomini a fine 2019 saranno il 62,6%,  mentre le donne saranno il 37,4%. Se si guarda alla distribuzione percentuale del maggior numero di pensioni a fine 2019 liquidate con Quota 100 sul territorio il Nord rappresenta il 42,2% del totale il Centro il 24,7% e il Sud e le Isole il 33%. Al momento le domande sono in percentuale più alta al Sud , ha spiegato Boeri, perché le prime richieste arrivano da chi è rimasto senza lavoro. Boeri sottolinea che di norma Quota 100 è fuorviante perchè restano escluse persone con combinazione di età e contributi uguali o superiori a questa quota (si pensi a un lavoratore di 61 anni di età e 41 di contributi che pur avendo quota 102 nonpuò uscire in mancanza del requisito anagrafico, ndr).

Il grosso del costo di quota 100 gravera’ comunque sulle generazioni future, sottolinea Boeri, confermando un suo vecchio pallino per il quale ha promosso in ogni occasione penalizzazione dei pensionati attuaali, sopèrattutto se da lui giudicati ricchi, in favore delle giovani generazioni, anche nullafacenti. Se la misura resterà sperimentale per tre anni (e fino al 2026 per la pensione anticipata) aumentera, ha spiegato, il debito implicito di 38 miliardi. Se queste misure diventassero strutturali l’aumento del debito implicito lieviterebbe a oltre 90 miliardi.

DOMANDE – Alle ore 13 di oggi sono arrivate all’Inps piu’ 18.000 domande per l’accesso alla pensione con ‘quota 100’, un terzo da dipendenti pubblici, ha annunciato  Boeri, spiegando che molte delle domande arrivano dalle regioni meridionali: 4 su 10 da Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

REDDITO DI CITTADINANZA – Ovviamente forti critiche del bocconiano al reddito di cittadinanza, «che fissa un livello di prestazione molto elevato per un singolo e questo “spiazza i redditi da lavoro, così gli effetti di scoraggiamento al lavoro sono rilevanti. Quasi il 45% dei dipendenti privati del Sud ha redditi da lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal Rdc a un individuo che dichiari di avere un reddito uguale a zero.

ENTRATE CONTRIBUTIVE – E ha aggiunto che una crescita del Pil 2019 solo dello 0,5% determinerebbe circa due miliardi in meno di entrate contributive rispetto a quanto preventivato nel budget dell’Inps che è costruito su una stima di crescita del Pil reale dello 0,9%.

Non c’è dubbio che il bocconiano presidente sia schierato in concreto, con quest’intervento, a fianco dell’opposizione, anche se molto critiche le aveva rivolte in passato anche ai provvedimenti renziano, suo nume tutelare. Queste uscite convinceranno ancor più il vice premier Salvini a chiedere al presidente (ancora per poco per nostra fortuna) dell’Inps di presentarsi alle prossime elezioni chiedendo la tessera del Pd, se vuole fare politica, come ha tentato di fare fin dal primo momento del suo incarico.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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