Confesercenti Toscana. Commercio ambulante fuori dalla Bolkestein: ritorno al futuro
Con la legge 30 Dicembre 2018 n.145 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” si è reso inapplicabile al commercio su aree pubbliche il principio secondo cui le concessioni di posteggio per l’esercizio dell’attività non possono essere rinnovate automaticamente, né possono essere accordati vantaggi al prestatore uscente o ad altre persone.
Con questo provvedimento vi è stato un intervento su una situazione di stallo, che ormai da troppi anni poneva la categoria nella più completa ed ingiustificabile incertezza. Dal 2010 ANVA Confesercenti ha combattuto in tutte le sedi ed in tutte le occasioni l’applicazione di questa assurda normativa al commercio su area pubblica, denunciando con forza e chiarezza che questo non rientrava nell’ambito di attuazione della direttiva.
Con la decisione del Governo di escludere gli ambulanti dall’applicazione della direttiva Bolkestein, vengono a cadere tutti i presupposti sui quali si basavano i criteri di concorrenza che rendevano la materia di esclusiva pertinenza statale. Le Regioni quindi si riappropriano della potestà completa in materia di commercio, e possono determinare scelte in completa autonomia. La Toscana ha sempre rappresentato un’eccellenza ed è sempre stata all’avanguardia dal punto di vista normativo, dimostrando grande attenzione al commercio su area pubblica.
Oggi siamo di fronte ad un nuovo scenario. Come Anva Confesercenti chiediamo alla Regione Toscana di dare un segnale forte attraverso un’esperienza pilota a livello nazionale.
Siamo convinti che tutto ciò possa avvenire solo con la reintroduzione del tacito rinnovo delle concessioni, poiché solo un atto di questo tipo può dare veramente una svolta e nuova linfa a oltre ventimila aziende che producono ricchezza ed occupazione per i nostri territori. Non si tratta, come qualcuno in questi anni ha strumentalmente paventato di una nuova occupazione sine-die di spazi pubblici, perché da sempre le Amministrazioni Comunali hanno avuto, ed hanno tutt’ora tutti gli strumenti per governare i propri territori relativamente all’uso del suolo pubblico.
Si tratta semplicemente di tornare a garantire la sopravvivenza di una parte di commercio che da sempre garantisce una grande fonte di occupazione ed un servizio sociale determinante per i nostri territori e per le fasce più deboli e meno abbienti della popolazione. Siamo fiduciosi che ancora una volta la Toscana sia protagonista a livello nazionale nelle scelte che andrà a fare.
Le imprese su area pubblica hanno il diritto di un futuro chiaro, e certezze che ne garantiscano lo sviluppo e la sopravvivenza.