
Strasburgo: CEDU, espulsione marocchino, pericoloso per la società, non costituisce violazione dei suoi diritti
STRASBURGO – L”espulsione dall”Italia di un cittadino marocchino ritenuto un pericolo per la società non ha violato il suo diritto al rispetto della vita privata e familiare. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani in una sentenza adottata all”unanimità.
L”uomo era arrivato in Italia nel 1989 all”età di dieci anni per ricongiungersi con la famiglia già residente nel Paese. Nel 2010, mentre era detenuto per furto aveva chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno. Le autorità hanno rifiutato il rilascio del documento e ordinato la sua espulsione sulla base delle numerose denunce e condanne per furto e rapina, in totale 19, a suo carico.
Nella sentenza la Corte di Strasburgo dice che i tribunali nazionali – che hanno deciso del caso dopo l”appello dell’uomo contro la sua espulsione riferendosi esplicitamente a quanto sancito dalla convenzione europea dei diritti umani – hanno valutato tutte le circostanze del caso e bilanciato correttamente gli interessi del cittadino marocchino e quelli dello Stato nel proteggere l”ordine pubblico.
In particolare i giudici di Strasburgo notano che, dati i precedenti penali dell’uomo, il suo uso regolare di droghe e la sua incapacità di integrarsi lavorativamente, le autorità erano legittimate a dubitare della solidità dei legami sociali e culturali del marocchino con il Paese.
