Aereo precipitato in Etiopia: fra le vittime marito e moglie residenti in Toscana. Operavano per una onlus

ADDIS ABEBA – Fra le otto vittime italiane dell’aereo dell’Etiophian Airlines precipitato vicino ad Addis Abebba e diretto a Nairobi, in Kenia, ci sono anche merito e moglie residenti in Toscana. Si tratta di iscritti alla onlus Africa Tremila che ha sede a Bergamo: il presidente Carlo Spini, 75 anni, medico in pensione, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia, che era in viaggio con la moglie Gabriella Viggiani, infermiera. Carlo e Gabriella Viggiani andavano spesso in Africa per occuparsi di progetti della ong Africa Tremila di cui lo stesso Spini, medico, era presidente. La moglie seguiva il marito nelle attività come infermiera volontaria per l’ong. Carlo Spini aveva di recente organizzato una colletta a Sansepolcro per reperire fondi con cui aiutare le popolazioni africane. Per anni aveva esercitato la sua professione a Pieve Santo Stefano e, dopo esser andato in pensione, si era dedicato a organizzare attività umanitarie. Secondo quanto si apprende, in passato Carlo Spini avrebbe avuto incarichi a scopo umanitario dal governo dell’Etiopia. La coppia aveva quattro figli, abitava in Toscana ma trascorreva lunghi periodi dell’anno in Africa. Con loro c’era il tesoriere della onlus, Matteo Ravasio, commercialista di Bergamo. I tre erano partiti ieri sera, 9 marzo, da Roma e avevano raggiunto Addis Abeba per prendere il collegamento con Nairobi. La meta era un ospedale che la onlus sta realizzando in Sud Sudan, dove avrebbero dovuto consegnare le attrezzature mediche, in viaggio su alcuni camion.
TUSA – Nella lista dei 157 passeggeri figurano poi l’archeologo Sebastiano Tusa, assessore ai Beni culturali della Regione siciliana. Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell’Unesco. Tra le vittime anche Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’ associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane, in particolare 14 ong: Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Gvc, Icu, Intersos, Lvia, Medici con l’Africa Cuamm, Ccm, Elis, World Friendss, Ciai e Amref. Lo si apprende da fonti del Terzo settore. Infine Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti, funzonaria Onu, tutte nella lista dei connazionali che erano a bordo del volo. L’aereo del volo Rt 302 dell’Ethiopian Airlines è precipitato 6 minuti dopo essere decollato da Addis Abeba intorno alle 8,30 di oggi, 10 marzo.
PASSEGGERI – Ecco la lista dei 35 Paesi di origine dei passeggeri vittime del disastro aereo in Etiopia fornita dal bollettino numero 3 dell’Ethiopian Airlines rilanciato con un tweet, confermando che le vittime sono state 157 (di cui 149 passeggeri e otto componenti dell’equipaggio): 32 Kenya, 18 Canada, 9 Etiopia, 8 Cina, 8 Italia, 8 Usa, 7Francia, 7 Gran Bretagna, 6 Egitto, 5 Germania, 4 India, 4 Slovacchia, 3 Austria, 3 Russia, 3 Svezia, 2 Spagna, 2 Israele, 2 Marocco, 2 Polonia, 1 Belgio, 1 Gibuti, 1 Indonesia, 1 Irlanda, 1 Mozambico, 1 Norvegia, 1 Ruanda, 1 Arabia Saudita, 1 Sudan, 1 Somalia, 1 Serbia, 1 Togo, 1 Uganda, 1 Yemen, 1 Nepal, 1 Nigeria, 1 passaporto Onu.
CONTE – «Oggi e’ un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri». Lo scrive su twitter il premier Giuseppe Conte.

