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Firenze: Fiorino d’oro ai Carabinieri. Nistri: «Qui l’Arma prese provvedimenti draconiani»

Il comandante dell’Arma dei carabinieri, generale Giovanni Nistri

FIRENZE – Cerimonia di conferimento del Fiorino d’oro all’Arma dei carabinieri in Palazzo Vecchio. E anche chiarimenti rispetto alle polemiche. Andiamo per ordine. L’Arma dei carabinieri è stata insignita della massima onorificenza della città di Firenze: il riconoscimento è stato consegnato dal sindaco Dario Nardella, in una cerimonia tenutasi a Palazzo Vecchio, al comandante generale Giovanni Nistri, «profondamente legato alla città – si legge nelle motivazioni del premio – anche per aver ricoperto l’incarico di Comandante Provinciale e Comandante della Legione». Per Nistri, il Fiorino d’Oro «è in qualche modo uno stimolo ulteriore ad impegnarsi per tenere sempre comportamenti che siano all’altezza della fama che merita questa città e che meritano i cittadini di Firenze». Nardella ha ricordato che il riconoscimento è «legato a ricorrenze importanti come i 100 anni del decreto di costituzione della scuola dei marescialli dei Carabinieri, come la nascita dell’Arma dei Carabinieri qui a Firenze, e anche al lavoro che i Carabinieri hanno fatto con il nucleo di tutela dei Beni culturali a favore del patrimonio culturale».

Il conferimento del Fiorino d’Oro di Firenze all’Arma dei Carabinieri «non può essere confuso con i momenti di grande dolore, che io rispetto con tutta l’attenzione possibile, che hanno dovuto patire le famiglie nel caso di Magherini e anche nel caso delle due studentesse americane violentate a Firenze nel settembre 2017». Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, parlando con i cronisti a margine della cerimonia nella quale ha consegnato il riconoscimento al comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri. «La nostra vicinanza, solidarietà e attenzione verso queste famiglie e verso le vittime è forte tanto quanto la nostra gratitudine per quello che l’Arma ha fatto in tanti momenti positivi che giustamente possono e devono essere raccontati –  ha aggiunto Nardella – perchè,  come lo stesso comandante ha ammesso, devo dire con grande trasparenza e coraggio, quando ci sono delle mancanze gravi, quando ci sono errori gravi come quelli a cui Firenze ha assistito in varie occasioni l’Arma deve avere la forza di prendere provvedimenti».

A su volta, il generale Giovanni Nistri ha affermato: «Per la prima volta, proprio a Firenze, sono stati presi provvedimenti draconiani grazie a una novella legislativa che proprio in quel momento entrava in vigore, e che ha consentito all’Arma, ben al di là di quelle che sono le sentenze, di procedere nei confronti di chi aveva sbagliato». Nistri lo ha detto riferendosi ai due carabinieri destituiti dall’Arma a seguito alla violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane nel settembre 2017. «Sentenze – ha puntualizzato Nistri – che comunque vanno sempre rispettate, perché la Costituzione è la nostra guida, e la Costituzione dice che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva; e quando una sentenza definitiva arriva, va rispettata».

Nistri ha anche risposto sulla scelta di non rispondere da parte di alcuni carabinieri nel corso dell’udienza del caso Cucchi: «Tutte le determinazioni che potremo adottare in quel dolorosissimo caso saranno adottate nel momento in cui l’Autorità giudiziaria avrà fatto piena chiarezza sulle posizioni dei singoli. Parlando di posizioni singole – ha aggiunto – devo dire che non posso assolutamente entrare nelle strategie difensive di nessuno. Dico solo che, nel momento in cui tutto sarà chiarito dall’Autorità giudiziaria, nella quale rinnoviamo piena fiducia, così come rinnoviamo il nostro fondato e forte dispiacere nei confronti di chi continua a piangere per delle situazioni che devono essere chiarite, a quel punto faremo esattamente quello che dobbiamo fare, come abbiamo dimostrato, proprio qui a Firenze, in altre circostanze».

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Ernesto Giusti


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